giovedì 3 giugno 2021

Perché non voglio ROBERTO MUGAVERO come candidato Sindaco di Bologna.

La destra, nella sua oramai  annosa confusione ideologica, non è in grado di produre candidati credibili e ancor meno all’altezza del compito di governare.

Da più parti infatti, nel panorama politico che comprende Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, l’aspetto ideologico che riguarda l’anticomunismo è totalmente ignorato se non addirittura osteggiato.

Lo stesso atteggiamento di rifiuto verso l’approfondimento culturale delle realtà storiche che conducono verso l’anticomunismo, è stato apertamente dichiarato anche da gruppi minori come ad esempio Forza Nuova, la cui identità intellettuale e culturale è simile, se non inferiore, a quella di un criceto.


Mugavero, il candidato Sindaco che il centrodestra vorrebbe proporre agli elettori, non sarà mai, almeno per me, un adeguato e degno rappresentante di quelle posizioni ideologiche legate al mondo dell’anticomunismo.

Lo dico con convinzione, avendo avuto a che fare con il Mugavero editore in occasione di un mio scritto, qualche anno fa, che raccontava del “triangolo della morte” della bassa bolognese e delle stragi commesse dai partigiani nei nostri territori.

Quando gli sottoposi il mio lavoro mi rispose che tutto ciò che avevo scritto era reperibile “in rete”, attraverso internet, e che quindi non era interessato alla pubblicazione.

Una affermazione sibillina, che frustrò le mie aspettative e la mia voglia di far conoscere al mondo i crimini e i criminali dell’universo comunista, ancora oggi semi-sconosciuti, nonostante che siano “reperibili in rete” come affermava l’editore Mugavero.

Da allora ho scritto e pubblicato nove libri, tutti molto apprezzati, rivolgendomi alla struttura editoriale offerta da Amazon, che non ha opposto alcuna pregiudiziale contrariamente all’editore di “destra” Mugavero.

Ora sto scrivendo un libro sulle foibe e sugli orrori del comunismo jugoslavo, ma non mi sognerei mai di proporlo a Mugavero, per sentirmi dire che tutto ciò si può trovare in “rete”, navigando in internet !

Personalmente considero l’atteggiamento dell’editore “di destra” come sintomatico di un clichè privo della necessaria volontà propositiva che, coinvolgendo coloro che come me fanno anticomunismo su basi storico-politiche, dovrebbe offrire un prodotto editoriale adatto ai lettori e agli elettori.



Essere di destra significa anche promuovere l’anticomunismo, e incentivare la diffusione delle conoscenze storico-sociali e le politiche che inducono a considerare i comunismo come il Male sssoluto.

Essere di destra significa anche combattere la disinformazione e la mistificazione operata per decenni dai seguaci di Togliatti, e far conoscere ai lettori i crimini commessi in nome del comunismo, sbugiardando i falsi profeti che invece ne osannano le gesta.

Ostacolare con un rifiuto il percorso culturale di uno scrittore che è impegnato nella diffusione di tutto ciò, snobbandone la produzione letteraria, significa fare disinformazione, e ciò non è esattamente ciò che ci si aspetterebbe da un editore, soprattutto se considerato di “destra”.

Oggi, a distanza di anni da quel rifiuto, sono contento di non aver “mollato” e di aver continuato a scrivere, oltre che di essermi guadagnato l’apprezzamento di tantissimi lettori, ma ho anche maturato la consapevolezza che ai vertici della “destra” mancano i presupposti per la costruzione di basi ideologiche che cementino l’elettorato odierno.

Senza la necessaria consapevolezza ideologica derivante dalla conoscenza approfondita dell’evoluzione socio politica interpretata sia dalla destra che dalla sinistra, l’elettore finisce per essere in balìa di eventi e di impostazioni casuali che determinano una appartenenza di tipo effimero ad uno schieramento piuttosto che a un altro.

La rabbia o la delusione che albergano nei sentimenti popolari, specialmente in momenti difficili come quelli odierni, costituiscono l’unico l’ago della bilancia dell’elettorato, quando questo non ha consolidate basi teoriche e intellettuali di riferimento.



In parole povere occorre far conoscere alle persone tutte le nefandezze commesse dai criminali del PCI per decenni, così come i crimini dei partigiani comunisti, oppure i genocidi efferati compiuti in Cambogia, in Russia, in Cina, e le collusioni dell’apparato disinfomatore delle sinistre con il Male assoluto.

Occorre che le persone sappiano, conoscano, metabolizzino, ed esprimano un sentimento che nasca dalla consapevolezza e dalla certezza di non essere marionette guidate dalla macchina del “pensiero unico” , ma di interpretare il ruolo di esseri pensanti, intelligenti, in grado di controbattere le falsità e le affermazioni delle sinistre.

Chi, meglio di un editore, soprattutto se di destra, può invertire la tendenza di un intero popolo che, a causa della latitanza intellettuale dei personaggi guida, e della mancanza di riferimenti culturali, sembra avviato ad assomigliare più ad un gregge di pecore che ad un insieme di persone consapevoli ?

Purtroppo la destra è stracolma di politicanti che hanno dimostrato con i fatti di tenere più lla poltrona che all’ideale politico.

Personaggi che, ad esempio hanno la valigia in mano,  per trasmigrare da un Partito all’altro con estrema disinvoltura e raggiungere mete prefissate, come quella di una comoda poltrona in Parlamento.

E’ il caso di Galeazzo Bignami, che quando ha sentito “odore di bruciato” in Forza Italia si è precipitato da Giorgia Meloni a chiedere di entrare in Fratelli d’Italia.

Anche lui è uno di quellia a cui ho proposto, a costo zero, la mia produzione letteraria, per diffondere l’anticomunismo, ma da quel momento si è sempre negato anche al telefono.



Povera Destra !

Personaggi come Mugavero sono un danno per l’intero ambiente che orbita intorno alle ideologie di destra, tanto più se fosse addirittura candidato Sindaco, anche se sospetto che dietro alle manovre di Palazzo che spingono in tale direzione ci sia proprio Bignami.

Il gatto e la volpe, quindi, che organizzazno le loro trame nel Paese dei balocchi !

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Il Blog del Pilastro

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