domenica 20 settembre 2020

PILASTRO ALLO SBANDO : POLIZIA MUNICIPALE COME PONZIO PILATO


L’illegalità sembra essere diventata la norma consueta con cui si esprime l’arroganza di certi operatori commerciali che, nel totale disprezzo delle libertà individuali dei cittadini, si arrogano il diritto di agire in palese violazione delle norme vigenti.

E’ il caso del Circolo Arci noto sotto il nome di “La Fattoria”, situato in Via Pirandello, nel quartiere Pilastro.

Il circolo si propone come mezzo per dare risposte al supposto bisogno di aggregazione dei residenti di quel territorio, ma in realtà interpreta un ruolo molto diverso, manifestando una infinita arroganza e una prepotenza che va ben oltre i limiti della convivenza civile.

Periodicamente infatti la Direzione del circolo Arci organizza delle serate di intrattenimento musicale, sulle quali  non ci sarebbe nulla da ridire se non fosse per il fatto che il volume con cui viene diffusa la musica è di molto superiore ai limiti consentiti dalla legge, obbligando i residenti, compresi quelli di Via Salgari a subirne l’impatto e il relativo inquinamento acustico.

La direzione del Circolo è stata cortesemente invitata ad abbassare il volume, che è talmente alto da impedire a chi abita nelle vicinanze di ascoltare la televisione in casa propria, anche a causa del fatto che le finestre delle abitazioni rimangono aperte per via delle alte temperature, ma la risposta data dalla Fattoria è stata perentoria : “Noi il volume NON lo abbassiamo!

Unitamente allo sconcerto di fronte a tale manifestazione di boriosa arroganza, palesata da chi si pone, o tenta di farlo, come paladino della coesione sociale, rimane il problema di come reagire a tutela degli interessi di coloro che subiscono tale violenza.

Come fare dunque per impedire che un qualunque caporione a capo di una attività commerciale, come quella appunto de “La Fattoria”, continui a calpestare i diritti di chi in quel territorio vuole vivere serenamente senza dover sottostare all’imposizione di fenomeni musicali che appaiono più simili a veri e propri “rave” piuttosto che ad un apprezzato intrattenimento ?

La prima cosa che viene in mente è quella di rivolgersi ai cosiddetti Vigili Urbani, il Corpo di Polizia Municipale il cui responsabile è quel Comandante che risponde del suo operato direttamente al Sindaco o all’Assessore delegato.

Le funzioni di pertinenza del Corpo rientrano nei compiti di Polizia ambientale, amministrativa, stradale, giudiziaria e di pubblica sicurezza, necessarie al funzionamento e al mantenimento della struttura della nostra cosiddetta società civile.

Perfetto, verrebbe da dire !

Chi, se non loro, è in grado di mettere fine ad un sistema di prevaricazione e di illegalità che da tempo assedia gli abitanti di una parte del quartiere Pilastro ?

Alcuni Cittadini si sono quindi rivolti speranzosi agli Uffici competenti, tramite l’invio di mail che spiegavano l’accaduto, e con telefonate di protesta in cui si richiedeva l’intervento diretto.

Una prima comunicazione telematica ha prodotto una risposta verbale, tramite chiamata telefonica, in cui l’operatore affermava che erano state fatte alcune verifiche riguardo ai permessi e alle pratiche burocratiche inerenti alla Fattoria, risultate in regola, seguite dall’invito a rispettare la normativa vigente sull’emissione di suoni.

La risposta, pur tardiva e oramai insperata, è sembrata convincente, ma purtroppo dopo breve tempo le serate “musicali” hanno riproposto il loro prototipo di riferimento, palesando una vera accozzaglia cacofonica di suoni assordanti e lesivi della libertà e della serenità dei Cittadini.

Dopo aver tentato di pazientare a lungo, non è più stato possibile rimanere inerti e passivi di fronte ad una arroganza tale da impedire perfino l’ascolto dei programmi televisivi all’interno delle proprie abitazioni, sovrastati da ciò che sembrava più un “rave” piuttosto che una serata musicale, e ci si è rivolti nuovamente alla Polizia Municipale.

La risposta dell’operatore è stata molto cortese, ma non corroborata da alcuproponimento costruttivo o finalizzato alla risoluzione del problema sollevato per l’ennesima volta.

La risposta anzi, uscendo dai canoni della diplomazia attraverso cui gli operatori tendono a equilibrare lo stress dell’utenza sottoposta alle diverse problematiche, ha palesato una serafica quanto disarmante realtà, proclamando che la Polizia Municipale è sprovvista di fonometro, lo strumento per misurare i decibel.

La tesi dell’operatore è che quindi i Vigili Urbani non possono intervenire poiché tale strumento di controllo non è in loro possesso, e il Cittadino deve rivolgersi altrove, ad esempio all’ARPA che ne è provvista, e fissare un appuntamento con un tecnico che possa eventualmente rilevare l’infrazione.

Una risposta degna di Ponzio Pilato o del "Me ne frego!" di mussoliniana memoria, che descrive il disinteresse assoluto verso i diritti dei Cittadini palesato in ultima analisi dal Sindaco comunista, il quale tiene in ostaggio la Città con la sua inconcludenza e con il suo criminale modus operandi.

Va detto che in altri Comuni della Penisola il relativo Corpo di Polizia Municipale si è dotato dello strumento in oggetto, manifestando una propositività molto diversa da quella palesata dal Sindaco Virginio Merola e dal Comandante del Corpo di Polizia Provinciale della Città Metropolitana di Bologna Fabio Zanaroli.

Lo scaricabarile si accompagna spesso con l’indolenza, e con un mal interpretato senso di condiscendenza verso quelle problematiche a cui non si vuole dare esito, nascondendosi dietro alibi che hanno il sapore dell’inciucio e del clientelismo politico verso Circoli che riflettono una precisa connotazione politica.

Non è un caso che Bologna sia la Città con il più alto numero di graffiti al mondo, assediata da decenni di sporcizia e da vandalismi che l’Amministrazione comunista di Merola non solo tollera ma incentiva con il suo devastante buonismo.

Non è un caso che l’Aula C della facoltà di Scienze politiche dell’Università di Bologna sia stata OCCUPATA per ben ventisei anni dalle frange violente dei Centri sociali, senza che Prefettura, Municipio, Polizia e toghe rosse sollevassero la benchè minima obiezione.

Non è un caso che la rossa Bologna negli anni ’70 abbia celebrato processi come quello denominato Dossier nero, per criminalizzare la gioventù della destra cittadina, mentre si lasciava libero spazio al proliferare delle Brigate rosse e ai loro delitti. 

Bologna è ostaggio del comunismo di Merola, che privilegia le orde illegali dei clandestini africani, le schiere di questuanti zingari, oggi elevati al rango di rom e di sinti, i Centri sociali, liberi di proseguire il loro percorso criminale che prevede l’occupazione di edifici e la cieca violenza nei confronti di avversari politici come Matteo Salvini, gli spacciatori di droga che tengono in ostaggio intere fasce di territorio in cui la Legge NON esiste.

Il Sindaco sembra più impegnato a pilotare le Istituzioni cittadine verso il finanziamento delle orde omosessuali che estrinsecano la loro perversione nella festa auto celebrativa del gay pride, il palese trionfo di Sodoma e Gomorra dei nostri tempi, profondendosi in elargizioni di centinaia di migliaia di euro.

Il clientelismo è una delle tante subdole armi con cui il comunista Merola affonda la Democrazia, mettendoci nelle mani di personaggi che nulla hanno a che fare con la convivenza civile, come appunto i dirigenti di “La Fattoria”, che rappresentano gli interpreti di una società di tipo orwelliano, dominata dal pensiero unico…

Invito chi legge a riflettere sul ruolo delle Istituzioni che affiancano il Primo Cittadino e sull’impatto che queste esercitano sulla Democrazia e sulla libertà dei Cittadini.

Un ruolo complice, di cui prima o poi dovranno rendere conto al Popolo …

.

Il Blog del Pilastro

.

domenica 30 agosto 2020

Il famigerato chilometro zero di Conad City

 

Negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede la dicitura “chilometro zero”, in riferimento al percorso che le materie prime e i prodotti alimentari seguono dal produttore al consumatore.

Molti de giganti del settore alimentare pubblicizzano il ricorso a questa metodologia, enfatizzando i benefici che intercorrono fra i consumatori e la catena del sistema ortofrutticolo nazionale.

Uno dei maggiori interpreti di questa politica, almeno sulla carta, è Conad, il cui acronimo significa Consorzio nazionale dettaglianti, una società cooperativa attiva nella grande distribuzione organizzata.

.

.

Senza dilungarmi sulle molteplici sigle in cui Conad si è differenziato, oppure sulle acquisizioni dei punti vendita che sono stati inglobati per espandere le sue attività commerciali, voglio riferirmi in particolare ad un piccolo centro vendita, denominato col marchio Conad City, presente nell’area del Centro commerciale Pilastro, in via Pirandello a Bologna.

Prima di addentrarmi nel nocciolo della questione, puntualizzo alcune precisazioni prodromiche al costrutto della critica che ne consegue.

Va detto che l’Amministratore delegato di Conad, Francesco Pugliese, si rivolge al settore ortofrutta come ad un comparto che offre grandi potenzialità, soprattutto se si costruiscono filiere che coniugano una elevata qualità con la sostenibilità sociale e la competitività, privilegiando la produzione italiana.

La politica alimentare che Conad propone alla sua clientela indica la volontà di riservare una corsia privilegiata ad un modello che si richiama alle caratteristiche del cosiddetto “chilometro zero”, decantando i vantaggi che il consumatore ricava dall’acquistare prodotti di frutta e verdura regionali e nazionali.

Le coltivazioni destinate ad un consumo locale possono essere raccolte al picco della maturazione, con grandi benefici in termini di gusto e di principi nutritivi.

Il breve trasporto e la rapidità di consegna conseguenti alla contestualità territoriale diventano una tutela per le qualità organolettiche dei prodotti, che subiscono un degrado inferiore e permettono di incidere in maniera positiva sul gas serra che viene emesso in atmosfera in quantitativi molto ridotti.

Acquistando dai coltivatori locali si contribuisce inoltre a  proteggere il nostro paesaggio agricolo, scoraggiando la cementificazione e il consumo indiscriminato di territorio.

In realtà tutti questi bei propositi sono spesso disattesi nella triste realtà, in cui Conad appare all’evidenza dei fatti come il solito “venditore di fumo” che specula proprio sul settore che in apparenza dice di voler tutelare, quello della natura, della frutta e della verdura.

Ho scattato alcune fotografie nel “banco frutta” del punto vendita sopracitato, nel quartiere Pilastro, per evidenziare quale sia in effetti la quotidianità con cui Conad si pone davanti ai consumatori.

Ecco le immagini, in cui si può notare in che modo il tanto proclamato “chilometro zero” non sia altro che, in effetti, una semplice menzogna …

.

.
Pompelmi dal SUDAFRICA
.
.
.
Limoni dall'ARGENTINA
.
.
.
Arachidi da ISRAELE
.
.
.
Kiwi dalla NUOVA ZELANDA
.
.
.
Banane dal COSTARICA
.
.
Tutti questi prodotti sono oggi reperibili da coltivazioni italiane, compresa quella delle banane, coltivate e commercializzate da una azienda siciliana.
.
Non bastavano i pomodori cinesi o le imitazioni del parmigiano reggiano per contaminare le nostre abitudini alimentari con prodotti la cui provenienza costituisce un vero e proprio pericolo per la salute, ma ora si aggiungono anche le scellerate e inspiegabili condotte commerciali di Conad che conducono lungo un percorso di globalizzazione mai richiesto dai consumatori italiani.
.
Ricordo che Conad è stata implicata nel cosiddetto "patata gate", lo scandalo che ha visto i quadri commerciali aziendali responsabili di aver importato e commercializzato patate infestate da tignola e scabbia, come potete leggere in un mio articolo cliccando sul seguente link :
.
.
Invito quindi i lettori di questo articolo a boicottare le produzioni ortofrutticole che non siano di provenienza nazionale, lasciando marcire sui banchi di Conad tutto ciò che ci arriva da Paesi d'oltremare.
.
Riprendiamoci la nostra sovranità alimentare punendo quei burocrati e quegli speculatori che predicando bene ma razzolando male, tentano di ingannarci con lusinghe e false promesse.
.
.
Il Blog del Pilastro
.
.


venerdì 21 agosto 2020

PUTIN COLPISCE ANCORA

 

Le mani del nuovo Zar di Russia Vladimir Putin sono sempre più lorde del sangue di vittime innocenti, colpevoli di aver contestato pubblicamente il suo operato criminale.

Oramai da decenniil modus operandi dell’ex colonnello del KGB, cheera di stanza a Berlino nel 1989, dove sparava alla schiena di chi tentava di scappare dal comunismo, fino alla caduta del famigerato Muro, si palesa entro parametri che nulla hanno a che fare con la Democrazia e il rispetto dei diritti umani.

Una lunga scia di sangue, di stragi, di omicidi, di deportazioni, di internamenti in ospedali psichiatrici, e di avvelenamenti con materiali radioattivi o altre sostanze, costituiscono la regola con cui Vladimir Putin interagisce con le opposizioni, da autentico ex graduato del potente servizio segreto staliniano, tristemente famoso per la sua ferocia.

La lista delle nefandezze compiute dall’apparato criminale guidato da Putin è lunghissima e si compone di centinaia di vittime cadute sotto i colpi dei suoi sicari, in un crescendo dittatoriale che impedisce in Russia qualunque anelito di libertà.

I martiri più famosi, come le giornaliste Anna Politkovskaja e Anastasija Baburova, oppure Natal’ja Estemirova, come anche l’avvocato Markelov, tutti impegnati nell difesa dei diritti umani, hanno fatto conoscere al mondo intero di cosa sia capace il dittatore russo.

Una lista contenente i nomi di centinaia di giornalisti e avvocati uccisi dai sicari governatici, determina l’esatto spessore criminale che anima l’incedere quotidiano di Putin, in continuità con il percorso nichilista iniziato dal suo predecessore Boris Eltsin.

Il delirio di grandezza con cui Putin è solito celebrare l’apoteosi della sua ascesa ai massimi vertici del potere in Russia passa attraverso il disprezzo dei diritti umani, estendendosi gradatamente oltre i confini dell’ex Unione Sovietica per fagocitare i territori di altre Nazioni seguendo un percorso “politico” denominato Eurasiatismo.

A questo proposito va detto che la Nazione Cecena è stata a lungo nel mirino di Putin, che si è appropriato della Democrazia di quel Paese facendone un satellite dipendente da Mosca.

.

.

Le atrocità commesse in Cecenia, completamente rasa al suolo dalle milizie del Cremlino e le migliaia di stupri commessi sulle donne musulmane, furono la causa scatenante della radicalizzazione islamica con cui le popolazioni residenti tentarono di reagire allo sterminio programmato dalle orde criminali di Putin.

L’Ucraina, ad esempio, è un altro dei bersagli che Putin ha tentato di fagocitare per ampliare la sua spinta egemonica, riuscendo a impossessarsi della penisola della Crimea.

Infatti, dopo aver spostato imponenti flussi migratori dalla Russia alla Crimea, Putin ne ha pilotato la russificazione dei territori, osmoticamente e invasivamente, al punto che grazie ad un referendum farsa, falsato dalla massiccia presenza russa, è riuscito ad aggiudicarsi la giurisdizione di quei territori, annettendoli completamente.

Putin ha tentato di riproporre lo stesso ambiguo schema  in Georgia manovrando in modo da russificare i territori dell’Ossezia, una regione che si è infatti dichiarata secessionista, provocando un conflitto armato e l’esodo di decine di migliaia di profughi.

Il veleno sembra essere l’arma principe con cui la vigliaccheria di Putin esercita la sua tirannide, oltre a quella dei sicari prezzolati, e ciò è testimoniato da omicidi eccellenti, come quello di Aleksandr Val’terovic Litvinenko, l’ex agente dei servizi segreti russi divenuto poi dissidente, e avvelenato per questo motivo mediante avvelenamento da polonio-210 radioattivo.

E’ di questi giorni la notizia che il celebre blogger russo Alexej Navalnj, noto per la sua opposizione al dittatore comunista russo e alla sua cricca governativa, collusa con le potenti mafie che detengono il potere economico nella ex Unione Sovietica, è stato avvelenato mentre si trovava in aereo, e dopo l’atterraggio di emergenza del velivolo si trova ora ricoverato in condizioni gravissime nell’Ospedale di Omsk, in Siberia.

Il polimorfismo con cui Putin mimetizza il suo disegno criminale, coincidente con le prerogative insite nel retaggio culturale, o pseudo tale, di stampo comunista, non ha impedito al mondo intero di venire a conoscenza della infinita catena di delitti con cui lo spietato dittatore schiaccia chiunque non sia allineato con i dictat della sua ortodossia di riferimento.

Nel suo squallido delirio di onnipotenza Putin ha fatto installare all’interno della nuova Chiesa ortodossa delle Forze armate situata nel parco militare Kubinka, nei pressi della capitale, dei mosaici che lo raffigurano, insieme a Stalin e ad altri gerarchi comunisti, a conferma del fatto che la volontà del regime è quella di circoscrivere la libertà delle persone entro una soglia delimitata e circoscritta dal potere statale, divenendo un assioma indiscutibile.

Purtroppo nel civile Occidente, Italia compresa, molti guardano al dittatore ex colonnello del KGB come ad un esempio di nazionalismo, sotto le cui spoglie si mimetizzano i crimini comunisti del terzo millennio. 

L’espansionismo militare e il disprezzo dei diritti umani con cui Putin violenta le identità nazionali dei Paesi di cui vorrebbe appropriarsi con la forza, sono esattamente in antitesi con il concetto di nazionalismo e di rispetto delle prerogative identitarie che appartengono agli Stati sovrani.

.

.

Putin rappresenta il prototipo del dittatore sanguinario che interpreta il ruolo di nemico dell’umanità, disprezzando la Democrazia, esattamente come lo sono Xi Jinpig e Kim Jong-un, le due canaglie del comunismo asiatico.

Le popolazioni oppresse prima o poi troveranno la forza di opporsi  al totalitarismo comunista e di reagire schiacciandolo per sempre, ma fino a quel momento è nostro dovere sostenere la causa della libertà che anima tale dissenso, schierandoci al fianco dei giovani che lottano a Hong Kong contro il regime e a fianco delle vittime della violenza di Stato, come Alexej Navalnj.

L’intero popolo della Corea del Nord è stato ridotto in schiavitù dalla Dinastia Kim, in cui l’ultimo rappresentante continua il percorso genocida e totalitario militarizzando il Paese all’inverosimile e affamando l’intera società.

Fino a quando l’ultimo dei comunisti non sarà scomparso, compresi quelli italiani figli di secondo letto della prostituzione politica di Togliatti, il mondo non sarà un luogo sicuro, né per noi, né per i nostri figli e nipoti.

Combattiamo quindi il comunismo sempre e ovunque, con tutte le nostre forze, per la libertà e la democrazia …

.

.

Il Blog del Pilastro

.

.

venerdì 26 giugno 2020

COMUNISTI TOGATI

Da diversi anni segnalo ciclicamente, negli articoli che posto sui miei blog, che parte della Magistratura opera usurpando il proprio ruolo di servizio alla Giustizia, a favore di una netta propensione verso un tipo di corruzione ideologica e politica di tipo comunista.

Non a caso qualcuno ha coniato il termine di “toghe rosse” per indicare quei Magistrati corrotti che, anziché svolgere un ruolo al di sopra di qualsiasi schieramento politico, si arrogano il diritto di inquisire e di perseguitare coloro che reputano essere avversari da abbattere.

Questo sistema, e cioè il ricorso allo strumento giudiziario per annichilire le contrapposizioni politiche e il dissenso, è stato a suo tempo largamente usato dal leader del comunismo mondiale Iosif Stalin, che ne fece un vero e proprio “modus operandi” istruendo attraverso i Magistrati opportunamente addomesticati i famosi “processi farsa” che lo hanno accompagnato durante tutto il suo percorso dittatoriale.

Per quanto riguarda l’Italia,  riferendomi alle vicende di questi giorni sullo “scandalo Palamara”, è evidente che l’afflato con il marxismo di Togliatti, assuefatto alle metodologie staliniane, sia giunto fino ad oggi, non solo ad integrare ampiamente un sistema politico corrotto e nostalgico, ma anche corrodendo l’Istituto Giudiziario Nazionale e minando le sue stesse fondamenta.

Lo scandalo suscitato dalle intercettazioni delle chat di Luca Palamara non è che la punta di una piramide sommersa e ancora nascosta di un più ampio sistema delinquenziale che è da definire per quello che è, e cioè uno schiaffo alla Democrazia e alla libertà dei Cittadini.

Palamara è stato addirittura Presidente dell’ANM (Associazione Nazionale magistrati) per esserne poi espulso in seguito alle accuse di corruzione.


Questi personaggi, e i molti altri che ancora rimangono nascosti nell’ombra, hanno agito per perseguire finalità eversive, prostituendo la toga a favore di un carrierismo partitico, come ad esempio il “renziano” Cosimo Maria Ferri, che dopo aver parassitato il CSM con  la sua faziosità politica si è poi messo in aspettativa ed è diventato Deputato di Italia Viva.

Il suo percorso si è snodato attraverso incarichi di Partito, prima come Sottosegretario di Stato alla Giustizia nel Governo Letta, poi nei Governi Renzi e Gentiloni, per diventare poi Deputato del PD nel 2018 e infine di Italia Viva.

Nel frattempo questa Toga Rossa ammorbava il Consiglio Superiore della Magistratura essendone indegnamente membro, e palesando con l’apparato delinquenziale cui apparteneva, insieme a Palamara e ad altri, un comportamento ostile alla Lega e a Matteo Salvini.

Le sue interferenze all’interno del CSM sono state improntate ad un aperto sciacallaggio politico, tipico dei comunisti staliniani.

La Procura Generale della Corte di Cassazione indaga su Palamara, su Ferri e su un altro gruppo di Magistrati, definibili senza tema di smentita come comunisti eversivi, di cui cinque appartenenti al CSM e due ex PM.

Ecco i nomi delle Toghe rosse del CSM, già dimissionarie  lo scorso anno :

CARTONI CORRADO (Magistratura indipendente)

CRISCUOLI PAOLO (Ex Consigliere, sospeso per 5 anni)

LEPRE ANTONIO (Procura di Paola) (Magistratura indipendente)

MORLINI GIANLUIGI (Frequentatore dei Deputati del PD Cosimo Ferri e Luca Lotti).

SPINA LUIGI (Procura di Castrovillari) Esponente della corrente Unicost, di cui Palamara era leader.

A completare il quadro (per ora) si aggiungono :

ROCCO FAVA STEFANO, ex PM romano

SIRIGNANO CESARE, ex Procura nazionale antimafia

Dato il ruolo che questi personaggi ricoprivano, il loro arrogante modus operandi va classificato come associazione a delinquere con finalità eversive ed antidemocratiche, come attacco alle Istituzioni, come disprezzo dei valori democratici del Pese, come appartenenza ad una costola politica di chiaro riferimento, il PD.

L’apparato burocratico che nell’Unione Sovietica ha oltraggiato la volontà popolare tenendo in scacco sia gli operai che i contadini, coadiuvato da violenza e coercizione, trova nell’operato di Palamara e “compagni” le stesse finalità di intenti, oggi assolutamente simbiotiche con quelle del PD.

La capillarità territoriale con cui il PD può disporre della compiacenza delle toghe rosse, palesata attraverso gli scandalosi e reiterati comportamenti registrati nelle cronache quotidiane, rappresenta un elemento prodromico allo sciacallaggio della democrazia, allo stupro della verità, alla manipolazione delle coscienze e alla cospirazione eversiva.

Ciclicamente il PD ingloba nel suo stesso apparato delinquenziale coloro che con la loro opera inquisitoria si sono maggiormente distinti, non nell’applicare la Legge e le norme di Giustizia, bensì come toghe rosse compiacenti.

Ora si spiega ufficialmente come sia stato possibile che l’aula C della facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna sia stata occupata per ben 26 anni dalle bande criminali anarco-comuniste, senza che la Magistratura o il Sindaco intervenissero.

Lo scandalo Palamara spiega anche il perché nelle indagini su stragi e attentati che hanno insanguinato l’Italia dal 1973 in poi la Magistratura abbia sempre indirizzato le indagini verso la pista “fascista”, ignorando elementi e circostanze che avrebbero potuto portare verso una verità diversa da quella che è invece stata scritta dalle toghe rosse.

Nella strage alla Stazione di Bologna, ad esempio, le toghe rosse si sono accanite nel ricercare un colpevole, predefinito e stigmatizzato come fascista, negli ambienti della destra extraparlamentare, tralasciando di indagare nella direzione suggerita anche dal presidente Cossiga che indicava precise responsabilità da scrivere al terrorismo palestinese.

La lista delle nefandezze attuate dalle toghe rosse rappresenta esattamente il raggiungimento di un obiettivo, apertamente palesato sia dal PD che dall’universo disinformativo che lo circonda, e conclamato nel perseguire l’avversario politico, a scapito della Democrazia e della libertà degli individui.

Palamara e le toghe rosse costituiscono un apparato segreto che si annida all’interno dello Stato, condizionando le scelte politiche e prostituendo i diritti degli italiani ad un sistema corrotto di stampo comunista.

Lo provano le inquisizioni di tipo medioevale che per decenni hanno imperversato contro Silvio Berlusconi  prima e su Matteo Salvini adesso, in un delirio di onnipotenza che solo l’apparato burocratico e corrotto dei seguaci di Togliatti potevano ideare.

Tutta la politica italiana e l’intero Popolo subiscono oggi le conseguenze di questo stupro della democrazia, sfociato con la complicità di Mattarella nel disprezzo verso la volontà degli Italiani, a cui è stato impedito di votare, relegando i cittadini entro i limiti di un universo orwelliano sempre più reale.

L’occulta (ma non tanto) regia che orchestra le scelte, le nomine, le indicazioni, le persecuzioni, le strategie, le vigliaccate, le porcherie, la corruzione, la prostituzione ideologica e la disinformazione, ha una sola matrice riconducibile nei suoi molteplici metamorfismi al PD di Zingaretti.

Negare l’evidenza sarebbe impossibile, nemmeno nascondendosi dietro i sorrisi eternamente complici e compiaciuti di Zingaretti, appunto, di Renzi, e degli altri eredi del retaggio culturale di togliattiana memoria.

Per ripristinare quella legalità troppo a lungo negata al Popolo italiano è necessario che il Presidente Mattarella dimostri di non essere colluso con lo stupro dello Stato di Diritto, sciogliendo il CSM e agendo in sede giudiziaria contro i responsabili, a partire dai quadri dirigenti del PD, primo e vero Deus ex machina dell’intero apparato delinquenziale.

Solo così gli Italiani potranno tornare ad avere fiducia nelle Istituzioni…

.

.

Il Blog del Pilastro

.



giovedì 11 giugno 2020

La mia lotta contro il comunismo

.
Fin dall'età di 17 anni ho sempre pensato che il comunismo fosse uno dei mali che avvelena le società in cui si insinua, avvelenandole con il suo carico di odio tanto intenso quanto irrazionale.
.
Le molteplici sfaccettature che compongono l'universo pseudo intellettuale dell'apparato comunista, palesano una unità di intenti che va dal tentativo di mistificazione della realtà, sia contestuale che trascorsa, passando per l'intolleranza verso chiunque si opponga ai dictat di riferimento, per finire col presentare una dogmatica proposizione dell'essenza stessa di ogni microcosmo con cui è in simbiosi.
.
Il comunismo non è quindi solamente una manifestazione esteriore per la quale la reciproca interazione del saluto a pugno chiuso delimita un'area di appartenenza, ma è incisivamente molto di più, in termini di devastazione sociale e di intorbidimento delle prerogative  socio culturali e democratiche che consentono l'incedere civile delle popolazioni.
.
Fin dai tempi di Lenin e Stalin, compenetrati nel ruolo complice di imporre un bolscevismo sanguinario e dittatoriale, le masse sono state fagocitate da un mostro che pur presentandosi come baluardo per le rivendicazioni operaie e contadine, in realtà ne divorava l'essenza, costruendo un apparato burocratico criminale che ha di fatto annientato la democrazia .
.
In ogni luogo del pianeta in cui il comunismo esiste e governa, deve la sua posizione dominante al fatto di essersi imposto con l'uso della forza e della violenza, e mai attraverso libere elezioni democratiche.
.
Nel contempo però l'intero cosmo che compone l'organismo parassitario comunista si è adoperato per mostrare una immagine di sé che si discosta dal paradigma totalitario interpretato, ponendosi anzi come paradossale alternativa di libertà e di democrazia.
.
Il virus comunista
.
IL VIRUS COMUNISTA
.
Un grande inganno che per decenni ha alimentato l'immagine di un comunismo bonario, benevolo soprattutto verso le classi meno abbienti, gli operai e i contadini, ergendosi a paladino delle lotte sociali di rivendicazione di classe.
.
In realtà la truffa comunista si accanì subito proprio contro operai e contadini, quando nel 1917 Lenin  impose il "Terrore" come sistema per allineare le masse operaie ad un bolscevismo che in realtà le schiavizzava, e mediante la collettivizzazione delle campagne, con cui distrusse completamente l'economia agraria inducendo carestie epocali che produssero la morte di milioni di contadini.
.
Eppure nonostante ciò, in Paesi come l'Italia, il comunismo veniva costantemente contrabbandato come un Paradiso delle classi povere, come l'unica panacea possibile per dirimere il contrasto con il capitalismo, il nemico da abbattere identificato con il binomio imperialismo/Stati Uniti.
.
Come è stato possibile che un totalitarismo come quello sovietico, responsabile di cento milioni di morti nel secolo Novecento, godesse della bonarietà espressa da interi strati sociali nei suoi confronti, e che diventasse il punto di riferimento in lotte sociali per la Pace, per la tolleranza, per le rivendicazioni liberali, e le conquiste popolari ?
.
A ciò ha provveduto lo stesso comunismo, appropriandosi di terminologie e di stereotipi con cui ha imposto il proprio ruolo nei diversi scenari sociali, intellettuali e pseudo culturali, fagocitandone e rivendicandone il diritto interpretativo.
.
L'identificazioni con termini quali ad esempio quello di progressismo, fa sì che si guardi al comunismo come elemento rinnovatore che spinge la società verso orizzonti inesplorati, mentre in realtà l'intero universo sinistroide appartiene ad una concezione reazionaria che deriva direttamente dalle sue origini, come ha dimostrato la devastazione totalitaria di Lenin.
.
Stuoli di ferventi intellettuali, o pseudo tali, di artisti, di scrittori, di poeti, hanno svilito il loro stesso ruolo prostituendosi al Moloc comunista, sacrificando il sacro fuoco dell'integrità di pensiero per svenderlo al sistema compiacente che più offriva loro possibilità di poter emergere.
.
Artisti come Pablo Picasso o Renato Guttuso, solo per citarne un paio, hanno raggiunto la celebrità, la fama e la ricchezza, inchinandosi ad un comunismo che non hanno mai smesso di omaggiare, palesando uno squallido servilismo di comodo che li ha contraddistinti e li ha condanna ad essere servi e marionette.
.
L'intero apparato comunista italiano fin dai tempi di Togliatti, è stato anche impegnato in un disegno criminale che prevedeva l'epurazione dei loro stessi quadri, nell'intenzione altrettanto delinquenziale di eliminare le dissidenze interne al partito e qualsiasi voce che fosse difforme dall'ortodossia staliniana.
.
Mentre Togliatti e Longo, i due principali criminali al capo del PCI, dipingevano l'Unione sovietica come un Paradiso proletario e unica alternativa al fascismo, nel frattempo facevano deportare in Siberia i loro stessi compagni che avevano espresso simpatie per Trocky, per Bordiga, o per altre scelte di pensiero.
.
I comizi del PCI, applauditi da schiere di operai convintamente votati al comunismo, osannavano e proponevano il ruolo guida di coloro che, invece, erano responsabili di nefandezze criminali e che erano complici delle deportazioni epocali staliniane di vittime civili innocenti.
.
La doppiezza e la consapevole falsità intellettuale che hanno sempre contraddistinto i comunisti sono alla base del loro stesso incedere politico che ha potuto così ingannare il loro stesso elettorato.
.
Gli odierni eredi di quel comunismo che si è metamorfizzato nelle sembianze ugualmente "progressiste" del PD, proseguono con il medesimo "modus operandi" il loro tentativo di fagocitare le coscienze della popolazione, proponendosi come paladini di un trito e ritrito antifascismo, sebbene anacronistico e fine a sè stesso, continuando a negare il ruolo totalitarista dei loro predecessori.
.
Il retaggio culturale, o pseudo tale, dei seguaci del criminale comunista Palmiro Togliatti, denominato ancora oggi con il vezzeggiativo di "il Migliore", denota l'assoluta volontà di voler continuare in un percorso che, grazie alla menzogna e alla falsificazione, tenta con ogni mezzo di appropriarsi del potere.
.
.
L'odio e la demonizzazione dell'avversario politico, palesati quotidianamente grazie al ricorso strumentale di asserviti collaboratori compiacenti, fagocitati dal mondo della comunicazione, come radio, televisione, e carta stampata, contribuiscono con il loro carico emotivo a universalizzare giocoforza la nuova ortodossia di riferimento.
.
E' sufficiente che l'apparato delinquenziale del PD e delle sinistre in genere si inoltri nel percorso ampiamente collaudato sia da Lenin che da Stalin per ottenere l'unico risultato che può consentire loro di continuare ad esistere.
.
Mistificare, disinformare, produrre costantemente flussi di odio, destabilizzare la società, attaccare  e minare le basi su cui poggiano i riferimenti democratici della convivenza civile, favorire l'invasione epocale di masse africane allo sbando, svilire l'essenza della giustizia attraverso il ricorso a squallidi personaggi identificabili come "toghe rosse", costituisce oggi una priorità, pena l'estinzione dello stesso PD.
.
La devastazione socio culturale che ne consegue è un prezzo molto alto per la popolazione italiana, che si troverà spogliata della sua stessa identità nazionale, ostaggio di mestieranti della politica che non esitano ad inneggiare a criminali come Carola Rackete oppure a George Floyd, nonostante il fatto che quest'ultimo fosse un drogato, violento e rapinatore !
.
Le sinistre, coadiuvate dagli ossequiosi giornalisti di regime,  ci hanno costretto a subire l'immagine di Laura Boldrini inginocchiata per celebrare il ricordo del nero eroe dei "progressisti", senza nessuna accenno al fatto che la pasionaria dei diritti umani si sia cucita la bocca nei riguardi delle odierne vittime del comunismo ad Hong Kong, dove il comunismo che le piace tanto imperversa sulla pelle della popolazione.
.
E' il solito siparietto che i seguaci di Togliatti mettono in scena per riproporre la loro visione della società, falsandone e stravolgendone l'essenza e la verità, in un gioco al massacro che con la complicità di un esteso apparato complice e servile ne radicalizza le prospettive.
.
Conosco molto bene questi personaggi, riconoscibili dal boccone avvelenato che loro stessi propongono alla società di cui sono parassiti, ammorbandone la quotidianità e sottoponendola ad una asfissiante contingenza di auto promozione.
.
E' per combattere tutto ciò che da sempre mi batto contro il comunismo e il suo apparato burocratico e delinquenziale.
.
Dall'età di diciassette anni subisco la contro-offensiva che il colosso comunista ha scatenato contro di me, obbligandomi ad una difesa fatta di costosi avvocati, di rinunce, di sacrifici, ma imperniata anche su una ferra volontà di combattere il mostro vorace che si è arrogato il diritto di tentare di fagocitarmi.
.
Le toghe rosse hanno tentato in tutti i modi di chiudermi la bocca, privandomi per due volte della libertà, nel tentativo di impormi i dictat emanati dal Grande Fratello, e sottoponendomi ad una decina di procedimenti penali dai quali però sono uscito, dopo anni di costose battaglie legali, incensurato e libero.
.
La mia lotta non si è mai fermata, e con l'incedere del tempo si è concretizzata in una forma di comunicazione intellettuale grazie alla creazione di tre blog e di un sito, attraverso cui posso estrinsecare le mie proposizioni e la mia esuberanza anticomunista.
.
I tre blog in questione sono i seguenti :
.
.
.
1) ITALIAN SAMIZDAT, è attivo dal 1° giugno 2009 e tratta di totalitarismo comunista e di crimini e criminali che ne hanno fatto parte.
Le tematiche presenti, ordinate anche in pagine di riferimento, fanno di questo Blog una ricca fonte documentale, unica nel panorama letterario nazionale, da cui trarre ispirazione e informazione.
In questo blog scrivo anche di genocidi e di diritti umani, senza però approfondire problematiche legate al fascismo, dato che la mole di dati al riguardo esistente in rete è già abbastanza consistente.
.
Ecco il LINK :
.
Sono disponibili alla lettura anche i PDF delle annate dal 2009 in avanti, al seguente LINK :
.
~ ~ ~
.
.
.

2) LA VOCE DEL CITTADINO, è nato il 18 settembre 2009 per l'esigenza di combattere l'arroganza del PD a livello territoriale nella cittadina di Minerbio, nell'hinterland bolognese.
Le battaglie combattute in nome dell'anticomunismo, coadiuvate da interventi sul territorio come "banchetti informativi" e distribuzioni di "volantini" e "giornalini" alla cittadinanza, produssero alle elezioni politiche del 2013 un calo "storico" del PD, che scese al 40 % dei voti espressi dai minerbiesi.
Nel periodo precedente alle elezioni il blog collaborò sia con le destre locali che con i nascenti pentastellati per rendere più produttiva la lotta contro il PD, il quale infastidito mi querelò attraverso la persona dell'allora Primo Cittadino, pensando così di ridurmi al silenzio.
Nel blog son presenti anche pagine dedicate alle prerogative del territorio, alla natura, all'ambiente, e alla salute.
.
Il LINK è il seguente :
.
Le annate del Blog, dal 2010 in poi, sono consultabili al seguente LINK :
.
~ ~ ~
.
.
.

3) IL BLOG DEL PILASTRO, è l'ultimo nato, il 13 dicembre 2018.
Si pone come voce di dissenso nel panorama di ossequiosa condiscendenza che caratterizza sia il compiacente servilismo mediatico dei relatori delle sinistre che l'imbarazzante NON presenza culturale delle destre bolognesi.
Nel blog c'è la testimonianza diretta del degrado in cui Bologna è stata trascinata dal colpevole menefreghismo dell'Amministrazione post comunista, tangibile attraverso una documentazione fotografica delle miglia di graffiti che assediano la città.
L'anticomunismo è comunque il motivo di fondo che anima la spinta intellettuale di riferimento, allo scopo di proporre ai lettori una voce fuori dal coro omogeneo e addomesticato delle sinistre.
.
Il LINK è il seguente :
.
~ ~ ~

.
.
4) AUTORI DEL DISSENSO
Qualche anno fa ho notato che mancava un sito nel quale fosse disponibile una struttura attraverso cui spaziare nella ricerca e nell'approfondimento di argomenti letterari che fossero indirizzati a temi o problematiche legate al comunismo in chiave critica.
Per questo motivo ho creato e messo a disposizione della rete un sito che raggruppa tutti quegli scrittori che possono fornire una visione veritiera del fenomeno comunista, mediante i loro lavori di ricerca, gli approfondimenti storici e le testimonianze.
Il sito dispone di una schermata composta di "bottoni" su cui spiccano in ordine alfabetico i nomi degli autori, cliccando sui quali si accede alle relative pagine, alla biografia, alla bibliografia e alle relative recensioni.
Data l'enorme quantità di dati e la continua evoluzione dell'universo letterario, il sito è in continuo aggiornamento, ma tento di mantenerlo il più aggiornato possibile.
.
Il LINK per accedervi è il seguente :
.
~ ~ ~
.
La mia indole propositiva, e refrattaria alle menzogne a cui gli intellettualoidi delle sinistre intendono assuefarci, mi ha successivamente suggerito di impegnarmi in un lavoro di ricerca per presentare al pubblico una serie di quadri esplicativi ed esaustivi del devastante fenomeno comunista nella sua effettiva portata, delineandolo nella sua reale dimensione criminale, fino ad oggi nascosta accuratamente e quindi misconosciuta.
.
Ho dato seguito a tale proposito scrivendo sei libri, pubblicati su Amazon, e disponibili a prezzo contenuto sia in formato cartaceo che in kindle per la lettura digitale.
.
Propongo di seguito la mia produzione letteraria, descrivendone il contenuto attraverso i titoli dei relativi capitoli.
.
~ ~ ~
.
 
.
COMUNISMO : IL MALE ASSOLUTO  - 100 pag

1         -  Bandiere rosso sangue
1              -  Comunismo in Italia
2              -  Le Foibe
3              -  Comunismo in Romania
4              -  Comunismo in Albania
5              -  Comunismo nella ex Jugoslavia
6              -  Comunismo in Cambogia
7              -  Comunismo in Cina
8              -  Comunismo in Unione Sovietica
9              -  Comunismo in Polonia
10          -  Comunismo nella Corea del Nord
11          -  Comunismo a Cuba
12          -  Comunismo nell’America latina
13          -  Comunismo nei Paesi Baltici
14          -  I partigiani anticomunisti della Lituania
15          -  Il Samizdat
16          -  Un alibi fasullo
17          -  Considerazioni
.
~ ~ ~
.

.
GLI SCHELETRI NELL’ARMADIO DEL COMUNISMO  -  Saggio breve  -  40 pag

1              -  Le strategie del PCI
2              -  La disinformazione
3              -  La falsità ideologica
4              -  La menzogna come arma
5              -  I criminali comunisti
6              -  Gli strumenti del PCI e dei suoi eredi
7              -  La caratura morale
8              -  Gli “amici” di Togliatti
 .

~ ~ ~
.

.
IL CRIMINALE COMUNISTA PALMIRO TOGLIATTI  -  72 pag
.
1               -  Criminale comunista : Palmiro Togliatti
2        - La responsabilità del PCI nelle deportazioni staliniane dei comunisti        italiani esuli in Russia      
3              -  Palmiro Togliatti e l’apparato criminale del PCI
4              -  Emilio Guarnaschelli
5              -  Carnefici e vittime. I crimini del PCI in Unione Sovietica
6              -  Stalin ordinava, Togliatti eseguiva
7              -  Il PD e il criminale comunista Palmiro Togliatti
8              -  Oro da Mosca
9              -  Unipol : la cassaforte del PCI
10          -  Schiaffo a Togliatti
11          -  Ombre su Togliatti
12          -  Comunismo mercenario e antifascismo di comodo
13          -  Togliatti, il grande “Mefistofele”
14          -  Il “piano K”
15          -  Conclusioni
 .

~ ~ ~
.

.
IL TAPPETO DEL COMUNISMO  -  259 pag

1-0     -  La polvere sotto il tappeto
1-1        -  Palmiro Togliatti
1-2        -  Finanziamenti di Mosca ai Partiti comunisti italiani
1-3        -  L’apparato della disinformazione comunista : I partigiani della pace
1-4        -  Artisti e intellettuali della disinformazione comunista : Pablo Picasso e          Renato Guttuso
1-5        -  Comunismo ed ebraismo

2-0        -  Vittime italiane di Stalin e Togliatti
2-1     -  La vendetta di Stalin
2-2         -  L’assassinio di Trotzky
2-3         -  Ebrei russi e comunismo
2-4         -  I servizi segreti russi
2-5         -  Le vittime di Putin
2-6         -  I manicomi criminali comunisti

3-0     -  Le foibe
3-1         -  Norma Cossetto
3-2         -  L’esodo Giuliano-Dalmata

4-0     -  Mao Tse Tung
4-1         -  I laogai
4-2         -  Dissidenti cinesi
4-3         -  La distruzione del Tibet

5-0         -  I criminali comunisti russi
5-1     -  Vladimir Il’ic Ul’janov Lenin
5-2         -  Iosif Vissarionovic Dzugasvili (Stalin)
5-3         -  Jagoda
5-4         -  Ezov
5-5         -  Berija
5-6         -  Vysinskij
5-7         -  Molotov
5-8         -  Abakumov
5-9         -  Malenkov
5-10      -  Dzerzinski

6-0         -  Dittature comuniste
6-1     -  L’Albania comunista e Enver Hoxha
6-2         -  La Romania comunista e Nicolae Ceausescu
6-3         -  La Cambogia comunista e Pol Pot
6-4         -  La Corea del Nord e la dinastia Kim
6-5         -  La Germania Est e la caduta del muro di Berlino
6-6         -  L’Ungheria e il giogo comunista
6-7         -  La rivoluzione  russa e il comunismo
6-8         -  Cuba e Fidel Castro

7-0         -  I crimini comunisti : il Gulag
7-1     -  Crimini comunisti : l’Holodomor
7-2         -  Crimini comunisti : la strage di Katyn
7-3         -  Il poligono di Butovo

8-0         -  Il comunismo n Italia : il biennio rosso
8-1     -  I partigiani comunisti e il triangolo rosso
8-2         -  La volante rossa
8-3         -  I terroristi graziati dai Presidenti della Repubblica
8-4         -  La criminale condiscendenza degli intellettuali comunisti
8-5         -  I crimini della “Liberazione”
8-6         -  Rappresaglie

9-0         -  Gli eroi e gli autori del dissenso anticomunista
9-1     -  Dante Corneli : il redivivo tiburtino
 .

~ ~ ~
.

.
LA SCIA DI SANGUE : RACCONTI SUL COMUNISMO  -  208 pag
.
Indice degli argomenti :
.
Andrej Januar’evic Vysinskij
Anna Politkovskaja
In memoria di Anastasia Baburova
L’Europa e i diritti umani
Occhetto e il Muro di Berlino
Il malaffare del PCI e gli indagati del PD
Arrigo Boldrini detto “Bulow”
Il PD e il criminale comunista Palmiro Togliatti
Ombre su Togliatti
Oro da Mosca
Dante Corneli e il redivivo tiburtino
Lavoratori, proletari, e comunismo …
Nikolaj Ivanovic Ezov
Genrich Grigor’evic Jagoda
Carnefici e vittime. I crimini del PCI in Unione Sovietica
La scia di sangue del PCI
Mikhail Andreyevic Suslov
Viktor Semenovic Abakumov
Comunismo=morte
Holodomor : il genocidio ucraino
Il grande terrore
Comunismo mercenario e antifascismo di comodo
Come può una persona intelligente definirsi comunista ?
I limiti del materialismo dialettico marxista
Tibet : il fuoco sotto la neve
Cina e campionati mondiali di nuoto del 2011
Boicottiamo i prodotti cinesi
Harry Wu Hongda
Jung Chang
Zhang Xianliang
S21 La macchina di morte dei khmer rossi
Cambogia : processo a khmer rossi
Corea del Nord
Il Cominform
Olocausti
Le siberie dietro casa
Il piano “K”
Gustaw Grudzinski Herling
Varlam Tichonovic Salamov
Viaggio nella vertigine
Yevfrosinia Antonovna Kernovskaja
Danzig Baldaev
Gli stereotipi del comunismo
Che Guevara : chi era veramente
L’epopea ungherese e il giogo comunista
Trentesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino
Strage di giornalisti nella Russia di Putin
Unipol : la cassaforte del PCI
Eurasiatismo e comunismo
Storie di uomini giusti nel gulag
Putin, Stalin, e Hitler
Conclusione
.
~ ~ ~
.

.

I MIEI ANNI 70 NELLA BOLOGNA ROSSA   53 pag.
.
1    Raffalele
2    Il "Tanari"
3    Il clima politico
4    Pian di Lama
5    L'accoltellamento di Marri
6    Ordine Nuovo
7    Il collegio
8    L'arresto e la carcerazione
9    La libertà
10  L'Italicus
11  Il domicilio coatto
12  Raffaella
13  Il Dossier nero
.
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
.

Durante il mio quarantennale percorso di lotta al comunismo ho potuto assistere, parallelamente, anche ad una contestuale decrescita dell'impegno politico delle forze di destra nei confronti dell'anticomunismo, impegnate come erano nei tentativi di consolidare le rispettive carriere all'interno delle istituzioni.
.
Molti dei politici che affollano Forza Italia, Fratelli d'Italia, e anche Lega, che ho personalmente frequentato e con cui ho collaborato nelle mie battaglie contro il PD, rifiutano di osservare la retrospettiva storico politica che affronta le problematiche irrisolte causate dal comunismo, ritenendo quest'ultimo un fenomeno anacronistico e non pertinente alle dinamiche contingenti.
.
In un colloquio con alcuni dirigenti di Forza Nuova ho recepito addirittura una forte contrarietà ad affrontare approfondimenti culturali sul comunismo e sui suoi crimini, poichè a loro dire tutto ciò appartiene al passato.
.
Temo che un grande comunicatore del calibro di Vittorio Sgarbi non potrebbe esimersi, a tale proposito, dal dichiarare costoro come "capre !", così come è solito definire coloro che fanno della propria insufficienza intellettiva un elemento dominante che li identifica.
.
Non può esistere un futuro senza una adeguata conoscenza del passato, intesa non come una semplice acquisizione di espressioni platoniche e impalpabili, ma come approfondimento empatico di appartenenza, prodromico alle catarsi evolutive o alle dinamiche di involuzioni degenerative.
.
Per lunghi anni le sinistre hanno investito in cultura, se per cultura si intendono le insistenti e capillari manipolazioni che gli pseudo intellettuali in veste di burattini hanno contribuito a diffondere, creando un sottobosco di paradigmi e di enunciati che hanno poi assunto valore di assioma.
.
In questo modo ogni elemento è stato automaticamente collegato, nell'immaginario collettivo, al corrispondente riferimento, grazie alla pre-impostazione di un dualismo sapientemente definito e radicalizzato.
.
E' stato così possibile fissare termini come, ad esempio, negazionismo, progressista, sovranismo, populismo, oppure fascio-leghista, in un lessico comunicativo ideato per sintetizzare unilateralmente un denominatore comune di matrice definita.
.
Lo stesso PD, erede del retaggio culturale proveniente dal più sanguinario totalitarismo mai esistito, si è addirittura ammantato, appropriandosene, del termine di "democratico", costituendo un evidente quanto assurdo ossimoro.
.
Non esistono, o quasi, circoli culturali di destra che mettano a disposizione librerie di testi in chiave critica sul comunismo, nè in formato cartaceo che sotto forma di comunicazioni elettroniche, lasciando ai singoli soggetti interessati l'onere di reperire le fonti più significative.
.
L'aggregazione del Popolo della destra, che sembrava essere in atto nei difficili anni 70, si è tramutata a causa di una classe dirigente inconcludente e autoreferenziale, in uno sterile appiattimento culturale e intellettuale che ha precorso lo smembramento dell'intero microcosmo in essere.
.
A tutt'oggi gli elementi più rappresentativi dei partiti che si propongono come alternativa allo strapotere delle sinistre, sono privi di quella unità di intenti, in chiave anticomunista, che dovrebbe essere alla base di una analisi approfondita per lo sviluppo di contromisure adeguate.
.
.
Si continua ad ignorare il fatto che illustri criminali del calibro di Lenin e Stalin, piuttosto che Tito o Togliatti, siano celebrati universalmente dalla toponomastica di molte città italiane, così come si ignora volutamente il fatto estremamente grave che la didattica scolastica sia stata sapientemente manipolata per presentare agli studenti una realtà distorta e confacente ai dictat del post comunismo.
.
I parlamentari delle destre che scaldano le poltrone e i seggi di Camera e Senato non si preoccupano affatto della insignificante qualità intellettuale che affligge gran parte dei loro elettori, spesso unicamente e anacronisticamente impegnati in sterili saluti romani.
.
Per combattere il comunismo e i loro eredi poli-metamorfizzati è necessario essere in grado di poter sostenere un contraddittorio attraverso cui smentire l'oceano di menzogne su cui fonda il paradigma in oggetto, ma è evidente che l'ignavia e l'indolenza degli apparati di comando della destra conducano nella direzione opposta.
.
L'operato di moltissimi bravi politici della destra è destinato a sfociare in una implosione intellettuale, poichè non dispone della necessaria strumentazione culturale che ne affermi i postulati e ne consolidi le posizioni.
.
La sinistra è ben consapevole dell'importanza di un sistema fondato sulla propaganda dei propri valori e della propria storia, e questo è il preciso motivo per il quale si è data un gran daffare nel manipolare il messaggio da destinare alle masse, inglobandole poi una volta assuefatte.
.
I vertici della destra assistono al trionfo ecumenico ed annunciato delle sinistre, frutto della sistematica opera di scolarizzazione egemonica esercitata dall'esercito intellettuale progressista, mentre al popolo anticomunista privato dei giusti riferimenti culturali non rimane altro che bearsi dei propri sterili saluti romani.
.
In mancanza di un substrato culturale ideologicamente portante si profila, anche in presenza di odierne e contestuali affermazioni sul territorio, una inevitabile vittoria di Pirro, che essendo fine a sé stessa é destinata purtroppo al fallimento.
.
La generazione di politicanti che ha prima affiancato, poi sostituito Gianfranco Fini nell'opera di disgregazione della identità stessa del Popolo della destra, ha prodotto più danni del Partito comunista e dei suoi eredi metamorfizzati, favorendo una desertificazione culturale e intellettuale in cambio della loro ascesa sugli scranni parlamentari.
.
Alcuni di loro, hanno arrogantemente percorso itinerari che si sono delineati attraverso disinvolte migrazioni da un partito all'altro, da Forza Italia a Fratelli d'Italia, da Fratelli d'Italia a Lega, e così via interpretando ruoli di effettiva convenienza materiale e di carrierismo spregiudicato.
.
Questi "quaquaraquà" della politica producono più danni del comunismo e sono da considerare nemici della destra, in quanto frutti sterili di una pianta secca e inaridita.
.
La mancanza di anticomunismo, lo ribadisco, è prodromica alla sua inevitabile rinascita, in un processo che non solo è già iniziato, ma che sta compiendo un significativo giro di boa.
.
Le destre, intanto, continuano a guardare, immobili...
.
.
Dissenso