sabato 29 dicembre 2018

BOLOGNA : LA CITTA' CON PIU' GRAFFITI AL MONDO !

VERGOGNA !


Da tempo oramai immemorabile Bologna è entrata a pieno diritto nella classifica delle città più degradate per quanto riguarda l'assedio dei graffiti, estesi  a livello endemico in qualsiasi angolo, pur remoto, dell'intero territorio.
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L'ignavia, l'indolenza, e il colpevole disinteresse dell'Amministrazione comunale (PD) verso il grave problema del graffitismo hanno incentivato chiunque volesse sporcare la città con sgorbi di vario tipo, dando loro la possibilità di ridurla in uno stato a dir poco pietoso.
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L'interesse del Sindaco verso il decoro cittadino è evidentemente pari a zero, e le immagini che ora vedrete lo confermano.
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Via Marsala, 36
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 Via Marsala 32 e 38
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Questo è solo un piccolo "assaggio" della situazione, che ci mostra come appare Bologna agli occhi di tutti, anche dei visitatori stranieri, il cui commento ricorrente è :
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"Bologna ? Bella, peccato che sia sporca e piena di graffiti !"
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TUTTE le vie del centro storico sono ASSEDIATE da migliaia di graffiti, dei quali propongo alcune altre immagini :
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I graffiti imbrattano le colonne e i muri di Via Amendola
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Le immagini che seguono mostrano la situazione in Via Don Minzoni ...
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Come si può vedere i graffiti sono dappertutto... 
sui muri e sulle colonne dei portici, che una volta erano il vanto della città ...
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 In Via Donato Creti i graffiti ricoprono gran parte dei muri ...
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Pare proprio che al Sindaco NON interessi mostrare Bologna al meglio della  bellezza che la città potrebbe esprimere, ma anzi permette che un sipario di degrado cali sull'intero territorio urbano.
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Centro, periferia, e quartieri, sono ostaggio di writers e sporcaccioni che vengono lasciati liberi di agire senza che alcun provvedimento sia preso da questa Amministrazione a tutela della città e dei Cittadini bolognesi.
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Via Marconi ...
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Spero vivamente che i Cittadini di Bologna si ricorderanno di tutto ciò quando andranno a votare alle prossime elezioni.
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Spero che il palese disinteressamento del PD verso le esigenze del territorio sia punito ancor più che alle ultime elezioni, facendo SCOMPARIRE dalla scena politica tutti i parassiti che ora ci governano.
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I politici del PD che intascano lo stipendio senza fare nulla per la città e per i bolognesi devono essere considerati alla stregua di quei parassiti che oltraggiano Bologna con i loro sgorbi e i loro graffiti.
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Bologna non merita di essere ridotta in questo modo vergognoso.
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Una città famosa nel mondo per i suoi portici e per il suo centro storico di tipo medioevale non può essere ricordata dai turisti per la sporcizia e i graffiti.
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Non meritiamo tutto ciò !
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Alle prossime elezioni l'Amministrazione comunale ne dovrà rispondere al Popolo, e sono sicuro che i bolognesi sapranno fare ciò che va fatto per liberare la città da ogni sorta di nefandezze permesse dal Pd : drogati, graffitari, zingari, violenti dei centri sociali...
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Sarà sufficiente mandare a casa Merola e la sua accozzaglia di politicanti da strapazzo...
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Il blog del Pilastro
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domenica 23 dicembre 2018

La MAPPATURA degli alberi del PARCO


Con questo post vorrei attirare l’attenzione su una iniziativa da intraprendere che, secondo me, se attuata avrebbe una valenza didattica, sociale, e culturale molto importante.
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Si tratta della mappatura degli alberi del parco, e la contestuale affissione di cartellini identificativi su ogni singola pianta, proprio come è già stato fatto nelle aree cortilive dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna.
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Come si vede nelle immagini, ogni albero è dotato di un cartellino plastificato
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Come testimoniano le immagini, ogni albero è stato identificato e si è poi provveduto a darne l’informazione ai Cittadini apponendo sul tronco di ognuno di essi un cartellino con la doppia dicitura del nome, quello scientifico in latino, e quello con cui è volgarmente conosciuto, in italiano.
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Questo metodo, se applicato anche alle piante del Parco Pasolini, sarebbe un primo passo per avvicinare le persone alla conoscenza degli alberi stessi, mettendo tutti in grado di sapere quale sia la pianta che si sta ammirando.
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E’ noto che c’è una interdipendenza direttamente proporzionale fra la conoscenza e l’amore, sia per gli animali che per le piante.
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Quando non si conosce qualcosa, non la si riesce ad amare, ed è come se mancasse una sorta di imprinting naturale che interrompe un percorso che potrebbe essere invece simbiotico.
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E’ come se una lunga catena fosse mancante di uno dei suoi anelli, risultando quindi spezzata, e la conoscenza costituisce proprio uno di questi anelli.
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A livello didattico, quindi, oltre che sociale, formativo, e culturale, il percorso di civiltà che i nostri figli e nipoti devono intraprendere, prescinde dall’apporto di conoscenze che riusciamo a trasmettere loro.
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La semplice mappatura ed etichettatura delle piante del Parco è un piccolissimo tassello che rientra in questo più ampio discorso, ma riveste un ruolo molto importante, poiché costituirebbe l’inizio di un percorso di conoscenza.
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Si potrebbe impostare un percorso guidato attraverso cui condurre i bambini delle scuole elementari, che potrebbero assorbire i primi rudimenti di una auspicabile simbiosi con la natura.
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Attualmente l’osservazione degli alberi del Parco, ci dà la possibilità di godere della loro intrinseca bellezza, ma relega in un limbo di anonimato quell’afflato naturale che potrebbe scaturire dalla conoscenza di ogni singola specie.
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Sta nella sensibilità di chi presiede al “bene pubblico” far sì che l’essenza stessa della cultura non rimanga allo stato embrionale, ma che anzi si sviluppi anche precocemente in ogni direzione.
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Lungo un percorso programmato, si potrebbero installare nel Parco anche alcune bacheche “didattiche” per spiegare ai visitatori quali siano le specie avicole presenti, magari con un corredo di immagini che possano dare contestualità alla didattica stessa.
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Si potrebbero informare i visitatori sulle specie fungine presenti in gran numero nel parco, come ad esempio le cosiddette “gambesecche” (il Marasmius Oreades), così come i "prataioli" o i numerosi Coprinus disseminatus, e molte altre specie.
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La conoscenza è prodromica alla cultura, mentre questa è direttamente proporzionale alla civiltà.
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Vogliamo che i nostri figli e nipoti compiano un percorso di crescita nel quale l’amore e il rispetto per la natura ne siano parte integrante ?
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Credo che tutti noi sappiamo la risposta, ma l’input non deve partire solamente dalla famiglia, ma anche essere anche fortemente voluto dalle istituzioni.
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Vedremo quindi se questo mio post avrà qualche tipo di evoluzione, o se sarà invece “lettera morta”.
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Di certo non ho grandi aspettative, conoscendo i personaggi della politica e il loro esclusivo interesse per le poltrone, i privilegi, e null’altro…
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Bologna è da sempre un feudo del PD quindi (visto i numerosi scandali, gli indagati, e il malaffare) le aspettative si riducono ulteriormente…
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Vedremo…
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Il Blog del Pilastro
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UNA BUONA NOTIZIA

Diamo a Cesare ciò che è di Cesare !
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Non capita spesso di attribuire meriti per quanto riguarda l'operato dell'Amministrazione del Parco pubblico Pier Paolo Pasolini, ma oggi, obiettivamente, dobbiamo constatare un evento che ci ha stupiti !
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 I 5 nuovi alberi sono stati piantati nei pressi del Poliambulatorio
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Ci piace essere obiettivi e non faziosi, per cui portiamo all'attenzione di chi legge che finalmente sono stati piantati nel Parco sette nuovi alberi.
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Queste nuove piante sostituiscono i vecchi pioppi che furono tagliati negli anni scorsi in via precauzionale poichè malati e a rischio quindi di caduta.
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Altri due alberi sono stati posizionati nel prato a fianco del Poliambulatorio
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Non è dato però sapere di che alberi si tratti, poichè mancano le informazioni al riguardo.
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Ecco le immagini dei nuovi arrivati.
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Benvenuti, e lunga vita !
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Speriamo che il programma di rimboschimento del Parco, sul quale per altro la Cittadinanza è tenuta all'oscuro, sia solo all'inizio, e che tanti altri alberi trovino dimora nel parco.
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Il Blog del Pilastro
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SENTIERI O RUSCELLI ?


Il lungo caseggiato del cosiddetto “virgolone” al Pilastro che si affaccia sul Parco Pier Paolo Pasolini, è collegato al Centro commerciale e alle fermate dei bus di Via Pirandello attraverso una serie di sentieri.
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Questi percorsi attraversano il Parco snodandosi fra i numerosi alberi e permettono di godersi lo spettacolo naturale rappresentato dalle specie arboree presenti e dall’avifauna che ha eletto a propria dimora questa parte di territorio.
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Lungo il tracciato di questi sentieri è stato posato uno strato di ghiaia perché potessero essere percorsi anche quando piove, ed evitare che si trasformassero in acquitrini impraticabili.
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Purtroppo però la scarsa manutenzione e il disinteresse di chi è deputato ad occuparsene (PD), hanno creato una situazione di disagio per i Cittadini, che si presenta puntualmente ogni volta che piove.
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Infatti in alcuni punti di questi sentieri la quantità insufficiente di ghiaia, insieme al crearsi di avvallamenti del terreno, hanno prodotto dei veri e propri acquitrini simili a laghetti o a ruscelli che rendono impossibile l’attraversamento, e costringono le persone ad aggirare l’ostacolo uscendo dal percorso e deviando verso l’area erbosa bagnata fradicia.
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Tutto ciò crea notevoli difficoltà, in modo particolare alle persone anziane, spesso già afflitte da qualche difficoltà di deambulazione, aggravando il loro disagio.
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Per ovviare a questa situazione che si ripete ciclicamente da tempo immemorabile basterebbe solo la volontà di farlo, insieme a qualche “carriolata” di ghiaia e ad un badile per stenderla a “schiena d’asino” ove occorre.
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Temo però, dato appunto il perdurare di questa criticità, che l’Amministrazione di Quartiere (PD) e coloro che dovrebbero occuparsi di queste problematiche siano invece occupati in tutt’altro.
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Sono anche sicuro che in futuro qualcosa verrà fatto, ma solo e rigorosamente in occasione di una tornata elettorale, a scopo propagandistico per ottenere voti.

La mia certezza nasce dalla consapevolezza della quotidianità a cui tutti i Cittadini possono assistere, senza tema di smentita.
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Il blog del Pilastro
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Degrado in Via Pirandello


In seguito alle segnalazioni di alcuni Cittadini, vorrei portare all’attenzione di chi legge alcune situazioni critiche presenti da tempo in Via Pirandello, in prossimità delle due opposte fermate del bus.
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All’interno dell’area della pensilina nella fermata “direzione centro”, come si può notare dall’immagine, c’è un vero e proprio “scolo delle acque” che si ripropone ogni qualvolta piove o nevica.
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Evidentemente i lavori di pavimentazione in tale area sono stati eseguiti con pressapochismo e noncuranza, senza tenere conto del fatto che le persone ne ricavino un disagio continuativo e inaccettabile.
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Inoltre, come chiunque può constatare, l’area è costantemente degradata, in quanto è oggetto della maleducazione di chi la riempie di mozziconi di sigarette, di cartacce, di lattine, di plastica, e di quant’altro, senza che Tper muova un dito per ovviare a tale situazione.
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Il posacenere a lato della pensilina è completamente rotto e inservibile da tempo immemorabile, ma il Comune pare non voglia occuparsene.
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L’illuminazione all’interno della pensilina NON funziona e gli utenti si trovano quindi a dover aspettare al buio l’arrivo dei bus, ma questa è una problematica ricorrente in moltissime altre aree di fermata di Tper, che da sempre sottovaluta tale disservizio.

L’utenza Tper è ostaggio delle balorde politiche dell’azienda, più simili a quelle del famigerato “gruppo TNT” dei fumettisti Magnus e Bunker che  a quelle di una azienda moderna e all’avanguardia.
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Probabilmente la politica di Tper non va nella direzione giusta, creando  un inaccettabile degrado, come si può notare anche nell’area della pensilina di fronte a quella appena citata.
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Le centraline elettriche, non solo di Tper, sono posizionate entro manufatti di plastica, e diventano facile bersaglio per la stupidità degli immancabili vandali, le cui azioni criminose dovrebbero essere oggetto di prevenzione e di attenzione da parte delle istituzioni.
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In questa ottica, alcuni impianti sono stati posti all’interno di altri manufatti in cemento, chiusi con porte di ferro, per renderli meno accessibili e ovviare appunto al problema del vandalismo.
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Via Pirandello : il manufatto in cemento è fortemente inclinato

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Peccato però che i lavori siano stati fatti male e in modo approssimativo, in modo tale che i manufatti stessi risultano pendenti e non in asse con il piano stradale, come dimostrano le immagini.
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Le centraline posizionate invece senza la protezione del manufatto in cemento sono facile preda dei vandali che, come si evince dalle immagini, trovano terreno fertile per la loro dilagante idiozia.
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A corollario di tutto ciò spiccano gli immancabili graffiti che oramai assediano Bologna ovunque, senza che il Sindaco, incapace e refrattario ad occuparsene, si mostri minimamente interessato.
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Vedremo quanto tempo passerà prima che l’Assessore del “Quartiere” si occupi di questa faccenda.
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Vandalismo e graffiti
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Conoscendo il "modus operandi" di questa Amministrazione (PD), attenta alle problematiche del territorio solamente quando si è in periodo elettorale, prevedo che dovremo subire tale degrado per lungo tempo.
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Spero vivamente di sbagliarmi, ma è sufficiente fare una ricognizione in centro città, ma non solo, per constatare che i graffiti e il vandalismo sono oramai endemici e ci pone al primo posto nella classifica delle città più degradate d’Europa.
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Il nostro patrimonio cittadino, storico e medioevale, i nostri portici, e l'aspetto qualitativo di Bologna sono compromessi a causa delle migliaia e migliaia di graffiti presenti ovunque, e a causa di un Primo Cittadino incapace  e colpevolmente assente.
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Graffiti
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Anche il “Pilastro” non è immune da tutto ciò ma nonostante l’offerta spontanea di sussidiarietà espressa dai Cittadini residenti, la politica (PD) non ha voluto ricorrere all’aiuto del volontariato per comporre “squadre” di intervento territoriale finalizzate a combattere il fenomeno del graffitismo e il degrado ambientale.
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Credo che tutto ciò dimostri il grado di arroganza con cui Tper, il Comune, e il Quartiere, interpretano la loro manifesta volontà di ergersi al di sopra dei Cittadini.
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I fatti parlano da soli ...
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Il Blog del Pilastro
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venerdì 14 dicembre 2018

Il Parco Pier Paolo Pasolini

Vorrei tratteggiare alcune riflessioni sul Parco pubblico "Pier Paolo Pasolini", che costeggia un lato dell’insediamento abitativo denominato “il virgolone”  per tutta la sua lunghezza.
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Il Parco è una vera e propria fonte di gioia per chi, come me, ama gli alberi e gli animali, ed offre ai frequentatori dei momenti di vera comunione con la natura, grazie alla presenza di numerose specie di volatili, come il picchio, la cinciallegra, il fringuello, la ghiandaia, la gazza, lo storno, la cornacchia, oppure come l’assiolo, che dall’imbrunire fino a notte inoltrata fa udire il suo caratteristico chiu’, emettendo il suono dal quale ha preso il soprannome con cui è anche chiamato.
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Gli alberi sono distribuiti in tutto l’areale del Parco, alternando file di ippocastani ad altrettante di profumatissimi tigli, oltre ad aceri, querce gigantesche, pioppi cipressini e pioppi bianchi, noci, frassini, ma anche ciliegi selvatici, abeti, cedri, e molte altre varietà.
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Tempo addietro ho scritto al Coordinatore della Commissione Ambiente, Sostenibilità, Verde Pubblico ed Energia del Quartiere,  signor Pier Luigi Giacomoni, per proporre una iniziativa (nella speranza che mi rispondesse, ma finora è rimasta lettera morta).
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In pratica ho lanciato l’idea di apporre su ogni pianta un cartellino plastificato in cui sia riportato il nome della stessa (quello scientifico, in latino, e quello “volgare” in italiano), come è già stato fatto nelle aree cortilizie dell’Ospedale Sant’Orsola.
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Una contestuale mappatura consentirebbe il monitoraggio delle risorse arboree, e non solo, e potrebbe diventare il punto di partenza per lo sviluppo e l’implemento di un piano didattico organizzato, come la messa in opera di “bacheche” informative da posizionare lungo i sentieri del Parco, e come le susseguenti visite organizzate di scolaresche.
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Tutto ciò potrebbe essere organizzato usufruendo del volontariato locale, ricorrendo al principio della sussidiarietà,  che dovrebbe essere, giocoforza, alla base di questa iniziativa, costituendo un anello di quella lunga catena che dovrebbe unire la cittadinanza al territorio, e rappresentando il mezzo attraverso cui l’Amministrazione di quartiere potrebbe evolvere in senso positivo le politiche ambientali.
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Secondo il mio parere ciò avrebbe un impatto positivo sui cittadini che frequentano il parco, e avrebbe una importante valenza didattica soprattutto nei riguardi dei bambini, dei giovani, e della loro formazione civica ed ecologica.
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Sono infatti convinto che la conoscenza della natura sia simbionte con l’amore per la stessa, in modo esponenziale, ed è per questo che bisognerebbe ampliare ed approfondire la cultura ambientale, che passa anche attraverso queste iniziative.
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La contestualità della conoscenza e del contatto, in una full immersion nella natura, permette di raggiungere con essa un afflato completo e consapevole, che fa bene al corpo ma anche allo spirito.
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Il canto degli uccelli e le loro continue evoluzioni aeree, i prati erbosi che si intervallano alle presenze arboree, le coccinelle, i ricci, le farfalle, i numerosi funghi e le erbe, di cui molte commestibili, come il tarassaco, la piantaggine, la malva, o lachillea,  permettono di godere di un ambiente particolare, vero e proprio polmone all’interno di una zona densamente popolata.
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Da qui i volatili, pattugliando il territorio, ci regalano presenze in luoghi dove meno ci si aspetterebbe di vederli, come nel caso in cui mia moglie si è ritrovata a contemplare una meravigliosa upupa, posatasi sul davanzale del suo ufficio, nei palazzi della Regione Emilia Romagna.
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Nel Parco Pasolini sono presenti anche le installazioni di Nicola Zamboni, l’artista scultore che ha creato circa 200 figure umane a grandezza naturale, disponendole poi lungo un percorso che attraversa il parco stesso fino all’Arena Pasolini, lo spazio destinato a spettacoli e ad eventi culturali.
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L’unico elemento che, a mio parere, stride violentemente con l’immagine bucolica e positiva del parco, è il nome che gli è stato dato, e cioè quello di Pier Paolo Pasolini.
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La mia affermazione si basa sulla convinzione che la figura dello scomparso  regista non sia propriamente da prendere ad esempio e da modello.
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E’ noto infatti che alla sua morte, filtrò la notizia che in seguito all’autopsia cui fu sottoposto, vennero trovate tracce di sperma nel suo stomaco, appartenenti al suo carnefice.
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Il suo assassino, Pino Pelosi, era minorenne all’epoca dei fatti, e si intratteneva in prestazioni sessuali mercenarie con Pasolini, che era omosessuale e prediligeva i rapporti orali con i ragazzini, comprovati appunto dall'esame autoptico.
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A prescindere dall’orientamento sessuale, non mi sembra che Pasolini fosse allora, e sia oggi,  un modello da proporre come esempio, essendo un pedofilo a tutti gli effetti.
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Non mi pare che l’idea di intitolargli un Parco sia frutto di una riflessione meditata, bensì dell’ennesima riscoperta di proposizioni con cui la sinistra continua a sbandierare  i suoi idoli,  nonostante le meschinità e le nefandezze che rappresentano.
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Se così non fosse, non ci sarebbero via Lenin e viale Marx, in onore di due dei più efferati criminali che la Storia ricordi …
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Il blog del Pilastro
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giovedì 13 dicembre 2018

Il blog del Pilastro

Questo blog nasce con l'intento, da parte dell'autore, di portare all'attenzione di chi legge tutto ciò che appartiene all'universo orbitante intorno al quartiere Pilastro.
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In particolare si vogliono evidenziare sia  le positività che le criticità del territorio in chiave propositiva, allo scopo di migliorarne le prerogative.
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L'autore raccoglierà eventuali segnalazioni che perverranno al blog, facendo da cassa di risonanza e monitorando l'evoluzione delle problematiche che di volta in volta saranno affrontate.
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Alcune di queste richiederanno l'intervento delle forze dell'ordine, come nel caso dello spaccio di droghe, fenomeno purtroppo presente e oramai endemico nella città di Bologna.
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Altre saranno più piacevoli e riguarderanno l'aspetto bucolico del verde pubblico, come nel caso del Parco Pier Paolo Pasolini, una vera ricchezza che appartiene a tutti noi e che deve essere tutelata.
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Purtroppo ho già constatato che a causa di alcune minoranze di persone, completamente prive di senso civico e di educazione, si sta moltiplicando a livello esponenziale sia l'imbrattamento delle strade che delle fermate dei bus e delle piazze, ma anche quello delle aree verdi.
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Non di rado capita, infatti, di trovare nei pressi delle panchine all'interno del parco Pasolini, vari rifiuti abbandonati per terra, come bottiglie di birra vuote (anche rotte), pacchetti di sigarette vuoti, cartacce, mozziconi di sigarette, e quant'altro, nonostante il fatto che vicino siano posizionati gli appositi bidoncini adibiti alla raccolta dei rifiuti stessi.
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L'educazione civica, per la quale non a caso è stata proposta dal Ministero dell'Istruzione la reintroduzione come materia di studio nelle scuole, rappresenta un gradino verso quel percorso di civlità che dovrebbe differenziarci dall'abbrutimento e dall'anarchia.
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Il percorso intrapreso dal blog parte proprio dal rispetto dei nostri simili e dalla simbiosi, non solo culturale, con la natura che ci circonda e il territorio in cui siamo inseriti.
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Possiamo affermare in senso più generale che ciò che avranno, in futuro, i nostri figli e nipoti, consisterà in una diretta conseguenza dei nostri odierni comportamenti a questo riguardo, ed è quindi importante che i concetti oggettivi ed universali di rispetto reciproco e di fratellanza, oltre che di educazione ambientale e di amore per la natura, prescindano da considerazioni di carattere soggettivo, troppe volte plasmate per motivi di comodo.
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Tutti coloro che vorranno contribuire allo sviluppo del blog, mediante articoli, segnalazioni, confronti, critiche, e proposizioni, saranno ben accetti.
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A questo proposito potranno rivolgersi alla mail :
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BOPilastro@gmail.com
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