sabato 18 gennaio 2020

Il PD, l'odio, e il "pensiero unico".

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E’ indubbio che la prerogativa principale della politica del PD, erede poli-metamorfizzato del PCI, sia quella della manipolazione come retaggio della stessa metodologia di pensiero con cui Lenin, padre del comunismo sovietico, mirava al controllo totale della società.
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Da alcune riflessioni di Paul Hollander, desunte dal suo libro “Pellegrini politici : intellettuali occidentali in Unione Sovietica, Cina e Cuba” emerge che con il comunimo di Lenin ”l’arte della manipolazione delle impressioni raggiunse la sua forma più completa, come risultato della credenza ufficiale sulla controllabilità e l’interdipendenza di tutti gli aspetti della realtà, e la conseguente politica destinata a massimizzare il controllo sui diversi aspetti dell’esistenza”.
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Sembra esattamente l’universo totalitarista cui Orwell fa riferimento per descrivere la realtà del Grande Fratello e l’ideologia dominante nel famoso libro intitolato “1984”.
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Anche oggi il controllo operato dal PD sull’informazione, sulle rappresentazioni pubbliche e private, sulle idee e quindi sulla libertà individuale, non appare molto dissimile da quello squisitamente “repressivo” comunista in cui la programmazione di ciò che si poteva e ciò che si doveva scrivere costituiva la regola da seguire.
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Gli intellettualoidi della sinistra, preposti al controllo delle masse e alla manipolazione delle coscienze, ricorrono anche oggi alla medesima ortodossia di riferimento, avvalendosi di tecniche “coercitive” come la demonizzazione dell’avversario politico, la “gogna” mediatica, il disprezzo, l’isolamento, e non ultimi la ferocia e l’odio, elementi simbiotici con l’essenza marxista o post-comunista.
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La manipolazione della verità e lo stravolgimento della realtà quotidiana costituiscono il “modus operandi” attraverso cui il gotha del PD e le sue emanazioni metamorfiche, come il movimento delle cosiddette sardine, manifestano un vero e proprio disprezzo verso i valori di civiltà che appartengono alla società civile e alla democrazia.
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Nicola Zingaretti  leader PD e Andrea Carletti Sindaco di Bibbiano, indagato.
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Ogni giorno chiunque può assistere a manifestazioni di arroganza da parte del PD, le quali sfociano in  paradossi  indegni di un Paese libero e democratico, come ad esempio nel caso di scandali quale quello di Bibbiano.
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Poiché sono coinvolti due Sindaci del PD ed è evidente la collusione fra il cosiddetto “sistema Emilia” sbandierato dai politicanti piddini e il malaffare, tutti gli appartenenti alla categoria degli pseudo-intellettuali radical-chic sinistroidi si affannano a sminuire la portata degli episodi delittuosi, a tentare di modificarne l’essenza criminale, oppure di nasconderla.
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Il tam tam quotidiano del PD soffoca qualsiasi anelito di verità e sovverte lo Stato di Diritto, come nel caso della comandante Carola Rackete che pilotando la nave Sea Watch 3 ha forzato il blocco italiano entrando a forza nel porto di Lampedusa ed ha speronato una nave della Guardia di Finanza.
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Il comportamento criminale della comandante appartenente alla Ong tedesca fu inizialmente punito con l’arresto per violazione dell’articolo 1100 del codice della navigazione (resistenza o violenza contro nave da guerra) ma successivamente il gip di Agrigento Alessandra Vella decise che la carcerazione fosse illegittima, rimettendola in libertà.
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Carola Rackete, la speronatrice
Nonostante il palese attacco di una nave straniera alla sovranità territoriale italiana, sfociato nello speronamento di una unità navale militare, in presenza di un reato evidente per il quale la stessa Rackete si è dichiarata rea confessa, la Corte di Cassazione ha confermato la decisione di Alessandra Vella, la toga rossa in evidente afflato politico con gli oppositori di Salvini.
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Il delirio di onnipotenza con cui PD e toghe rosse spadroneggiano in Italia è disgustoso, e ricorda molto da vicino le purghe staliniane, oppure le camaleontiche nefandezze con cui Palmiro Togliatti mandava a morire in Russia i suoi stessi compagni, rei di non essere allineati all’ortodossia staliniana.
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Anche fra di loro i compagni del PD manifestano le rispettive differenze ideologiche che nascondono in realtà solo un mezzo per reclamare a viva voce i posti di potere più appetibili, e lo fanno palesando un odio insanabile che li contraddistingue, e con il quale sono simbioticamente compenetrati.
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L’odio è la vera essenza del PD, la sua vera natura, la sua ossatura, che alimenta da sempre le sue politiche e i suoi squallidi personaggi.
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Gli elementi come Zingaretti, come la Boldrini, come Prodi, come le “sardine”, e come tutto l’insieme dei politicanti da strapazzo che compongono il popolo delle sinistre (fortunatamente in via di estinzione) si alimentano di odio, indirizzandolo contro chiunque si frapponga al loro incedere, così come è stato in passato per Craxi, poi per Berlusconi, e ora per Matteo Salvini.
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Pinocchio Di Maio
Un odio che non esclude colpi bassi e menzogne, oltre a tutto ciò che occorre per distruggere l’avversario, in totale disprezzo della democrazia, dei diritti umani e della libertà, mentendo e falsificando, consapevolmente e reiteratamente, con un perfido sorriso sulle labbra.
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La malafede accompagna tutte le loro manifestazioni e proposizioni, avvelenando il clima politico e sociale italiano, fomentando l’odio in ogni occasione possibile, in uno stillicidio quotidiano di bassezze che solo il PD e le sue menti malate possono ideare.
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Mentire, sapendo di mentire.
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Il PD si avvale oggi anche della collaborazione dei 5 stalle, con cui condivide le “poltrone” del Governo, ma è risaputo che fino a poco tempo fa anche i pentastellati erano bersagliati da un odio che sembrava essere insanabile e perpetuo, scagliato contro di loro proprio dagli stessi personaggi del PD con cui oggi sono alleati.
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Pinocchio Conte
Il binomio PD e 5 stalle, che passerà alla Storia come il governicchio delle poltrone, sta letteralmente devastando l’Italia e i cittadini della penisola, emanando Leggi e Decreti che favoriscono l’illegalità, il malaffare, e l’immigrazione clandestina, in totale disprezzo del Popolo italiano.
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Questi “promotori di odio”, agitatori di professione, mestieranti della politica, hanno  instaurato un devastante connubio in nome delle “poltrone”, a cui si sono attaccati ostinatamente, nonostante il Popolo abbia già manifestato chiaramente il proposito di prenderli a pedate nel fondo-schiena.
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Lo squallore e le acrobazie metamorfiche insite in personaggi come Di Maio, sono degne solo del Presidente della Camera Roberto Fico e della sua manifesta imbecillità allorquando si è proposto all’attenzione popolare salutando con il pugno chiuso in occasione della ricorrenza annuale che celebra le “Forze armate”.
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La falsità ideologica del PD, dei 5 stalle, di Conte, e dell’accozzaglia Brancaleone che compone il “Governicchio”  è davanti agli occhi di tutti, così come l’odio quotidiano che corre lungo i “social”, nei media, e negli spropositi dei cosiddetti “intellettuali” delle sinistre.
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Gli italiani hanno ora la possibilità di ribadire che sono stanchi di tutto ciò.
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Il 26 gennaio si voterà per le elezioni regionali in Emilia-Romagna e Calabria, mentre tra Maggio e Giugno sarà la volta di Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana e Veneto.
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Se il Popolo dichiarerà che non vogliono più soggiacere ai dictat del “Grande Fratello” ma che anzi amano Matteo Salvini, si ritornerà ad una Italia libera e democratica, non asservita agli interessi delle Coop rosse, dei Magistrati .
Il pensiero unico scomparirà, lasciandoci solo un brutto ricordo.
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Allora saremo noi a cantare “bella ciao”..
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Il Blog del Pilastro
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