sabato 19 ottobre 2019

GRILLO E I GRILLINI SONO DIVENTATI LOCUSTE


Nell’immaginario popolare il grillo è sinonimo di saggezza, come ad esempio nella favola di Pinocchio in cui il Grillo parlante cerca di orientare il burattino ammonendolo per le sue azioni, oppure è indicato come portatore di fortuna per eccellenza, come spirito benevolo della casa.
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Sotto questo aspetto, la similitudine lessicale fra l’insetto e il movimento grillino che fa capo appunto a Beppe Grillo, è sembrata fin dalla nascita del Movimento 5 stelle, simbiotica con le stesse prerogative di positività interpretate dall’insetto canterino.
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GRILLO LOCUSTA
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E’ parso a molti, all’inizio, che essere grillini potesse rappresentare una dinamica foriera di resurrezione per questa bistrattata Italia, da troppo tempo campo di battaglia fra gruppi di politicanti criminali appartenenti ad una Casta privilegiata che si contendevano il potere.
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Negli anni scorsi il saggio Grillo politico si è quindi insinuato fra i gruppi di potere nazionali, contrapponendovisi e combattendo quella Casta che , secondo lui, era all’origine di tutti i mali.
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Le iniziative dei pentastellati hanno preso direzioni ben precise, trovando riscontro nell’apprezzamento popolare, al punto che le strategie prodromiche al raggiungimento del potere si sono poi concretizzate con la vittoria elettorale.
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Il Grillo (Beppe, quello comico, genovese) ebbro di potere ha iniziato però a fare esattamente il contrario di quanto affermato in precedenza, durante la campagna elettorale.
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La tanto declamata “democrazia dal basso” che doveva contraddistinguere il liberalismo democratico del Movimento si è tramutata in ossequiosa osservanza dei dictat emanati dal gotha grillino, rappresentato dalla cosiddetta piattaforma Rousseau, una sorta di èlite i cui componenti decidono su tutti.
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Una piattaforma di tipo massonico, a sua volta prona ai voleri dell’erede di quel Casaleggio, fondatore insieme a Grillo del Movimento, che ora è il deus ex machina attorno a cui orbita l’universo pentastellato.
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La metamorfosi di Grillo (e dei grillini) si è palesata in varie occasioni, a partire dalla condiscendenza verso i lavori di raddoppio del gasdotto che da Brindisi arriva a Minerbio (Bologna), contro la cui realizzazione (lungo la dorsale appenninica) si batteva il Movimento fin dai suoi albori.
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L’impegno sulla gestione dei rifiuti è sempre stata un “cavallo di battaglia” dei grillini che, contrari all’uso degli inceneritori, pubblicizzavano invece modelli di riferimento come quello della discarica di Vedelago, in cui (secondo Grillo) i rifiuti diventavano non più un costo, ma una risorsa economica.
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Peccato che il comico genovese durante le fasi metamorfiche della sua trasformazione non abbia detto che Vedelago è fallito miseramente, provocando un “buco” di svariati milioni di euro.
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Parallelamente il Grillo, nella sua infinita saccenza ha accuratamente nascosto il fatto che oggi esistano inceneritori di nuova generazione che, anziché emettere diossina, liberano in atmosfera dell’innocuo vapore acqueo.
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Completando la metamorfosi possiamo sicuramente affermare che Grillo si è trasformato in locusta, insetto dannoso e vera piaga della natura.
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La voracità della locusta grillina, nella fattispecie avida di potere e interprete di un nuovo ruolo, quello secondo cui ha sostituto la vecchia casta al comando del Paese, si palesa nel tentativo di perseguire, non senza affanno, una costante ricerca di metodologie per rimanere ancorato alla poltrona.
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Per raggiungere i suoi scopi e quelli della Piattaforma Rousseau, a guida Casaleggio, la locusta tace sui disastri prodotti dalla gestione dei rifiuti a Roma, ad opera di Virginia Raggi, la quale è la dimostrazione vivente di come il Movimento grillino sia in effetti una accozzaglia di incapaci, preoccupati solo di mantenersi la poltrona su cui siedono.
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La prova, evidente e sotto gli occhi degli italiani, consiste nel vergognoso mercimonio intellettuale e nella prostituzione politica che li ha visti protagonisti in ogni fase dell’accordo con il loro nemico giurato, il Partito (cosiddetto) democratico.
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Come uno sciame di cavallette affamate, le locuste metamorfizzate insieme al loro leader hanno stretto ogni genere di accordo con comunisti e post-comunisti, arpionandosi alle poltrone e palesando un enorme disprezzo verso i propri elettori e verso l’intero popolo italiano.
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La fame atavica di potere che caratterizza questi rappresentanti della nuova casta, induce le locuste pentastellate a rinunciare ai princìpi guida, alla prerogative morali, all’onestà, a tutto ciò in cui precedentemente credevano, in cambio di un potere tanto vergognoso quanto effimero, poiché dipendente dai ricatti dei loro cosiddetti “alleati”.
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Grillo tuonava contro il Partito dei ladri e dei disonesti, ribadendo che la disonestà intellettuale rovinava i rapporti fra le persone, poi, metamorfizzato in locusta e soggiogato dal potere, ha barattato la sua stessa integrità per governare insieme a coloro che si sono macchiati di infamie quali quella di “Mafia capitale” oppure di “Bibbiano”, solo per citarne un paio, divenendone complice a tutti gli effetti.
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Il grillo parlante non esiste pìù, e forse non è mai esistito. Il comico genovese non fa più ridere, nemmeno un po’.
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L’ultima sua “trovata” esprime addirittura un profondo odio verso le persone anziane, giudicate inadatte a votare e ad esprimere una preferenza politica.
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Per contro, io reputo che le persone anziane rappresentino un valore aggiunto per qualsiasi civiltà, poiché depositarie di un retaggio culturale, sociale, religioso, etnico-razziale, linguistico, tradizionale, che solo con la somma degli anni durante il percorso di vita può essere raggiunto.
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La saggezza è tipica della vecchiaia e in questo caso si contrappone decisamente alla supposta saggezza del “grillo” che tale non è, essendo mutato in fastidiosa locusta.
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Fortunatamente il Popolo italiano porrà fine alla devastazione che personaggi come Grillo, Renzi,Zingaretti, Mattarella, Di Maio, hanno prodotto.
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Costoro ne sono ben consapevoli e cercano quindi di fagocitare tutto ciò che riescono ad inglobare, impossessandosi arbitrariamente della democrazia, deridendola, oltraggiandola e distruggendola, così come farebbe uno sciame di locuste in un campo di grano…
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Il Blog del Pilastro
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