giovedì 3 gennaio 2019

SCHIAFFO DI MEROLA AI BOLOGNESI


Il 2019 della nostra città si apre all’insegna dell’arroganza e della protervia da parte del primo Cittadino.
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In una città assediata da spacciatori, dai violenti dei centri sociali, dai graffiti, dagli zingari e dal degrado, Virginio Merola non trova di meglio che proclamare un dictat nel quale afferma che spenderà i soldi dei bolognesi per accogliere altri rifiuti umani, altri spacciatori, altri stupratori.
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La sua motivazione, a fronte della riduzione del Governo italiano di ridurre i fondi per la cosiddetta accoglienza (un vero e proprio affare per le coop rosse), è quanto meno disarmante e si basa su un concetto di comunità.
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Merola dimentica però che una comunità, per funzionare correttamente, deve sottostare ad un insieme di regole che modulano l’andamento della convivenza civile.
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I Cittadini bolognesi sanno bene cosa significhi essere costretti a coabitare con zingari e africani, e lo hanno fatto chiaramente capire all’Amministrazione in occasione delle ultime elezioni politiche, nelle quali si sono dissociati dall’operato devastante del PD votando per le opposizioni.
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Tutti però sappiamo bene che al PD di Merola non interessa alcunchè dei Cittadini bolognesi, ma solo continuare e perseverare nel mantenimento di un apparato basato sulle connivenze, sul clientelismo, e sull’inciucio.
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E’ a questo proposito che Merola, arrogantemente, ha deciso di continuare a ignorare le problematiche contingenti legate al degrado, preferendo invece dedicarsi alla profusione di denari pubblici, cioè nostri, per altri scopi.
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Gli scopi sono quelli dichiarati di alimentare, nonostante la contrarietà della popolazione, una immigrazione deregolamentata su basi assistenzialistiche, la cui componente principale si riconosce in individui che praticano lo spaccio di droga, la delinquenza e lo stupro.
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Le cosiddette confessioni religiose a cui allude Merola nel suo proclama dittatoriale sono quelle che riconoscono le problematiche di un islam violento e distruttivo, che ha come finalità principale quella di distruggere i valori occidentali e il cristianesimo, sostituendosi ad esso con ogni mezzo.
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Lo provano, oltre che il terrorismo diffuso in ogni parte d’Europa e il sangue versato di vittime innocenti, anche i divieti promulgati dalle sinistre (complici) di esporre il crocefisso nelle aule scolastiche e la contestuale realizzazione di presepi in occasione delle festività natalizie.
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Da questi atteggiamenti di prevaricazione ideologica emergono chiaramente le finalità degli adoratori di Togliatti, di cui Merola è un rappresentante.
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L’arroganza che il PD manifesta nei confronti dei Cittadini, nonostante il fatto che gli stessi abbiano sancito chiaramente la volontà di farlo scomparire dalla scena politica e di ridurlo ai limiti dell’estinzione, denota un modus operandi tipico delle sinistre.
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E’ sufficiente osservare i disastri sociali che si sono verificati durante il Governo di Renzi e di Gentiloni, in cui il debito pubblico ha subìto una impennata senza precedenti, è aumentata la povertà, e sono stati salvaguardati gli interessi delle Banche a discapito dei Cittadini (vedi caso Montepaschi Siena).
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L’immigrazione selvaggia e indiscriminata ha prodotto una invasione epocale di masse di individui a dir poco discutibili, privi di valori morali, islamici, stupratori e quant’altro, che costituiranno la futura base elettorale del PD.
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Bologna stessa è ostaggio di questa gentaglia, e lo provano le centinaia e centinaia di arresti (e gli immediati rilasci) di spacciatori di droga che imperversano impuniti nella nostra città, nella completa indifferenza di un Sindaco che non ha trovato di meglio che affermare la volontà di continuare ad accoglierne sempre di più, a spese nostre.
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Il fatto che questi delinquenti siano rilasciati è frutto di una Legge siglata da Renzi prima di essere cacciato a pedate dal voto referendario del popolo italiano.
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Tale Legge, tipica delle politiche assistenzialiste e buoniste del PD, afferma e stabilisce la cosiddetta “tenuità del reato”, secondo cui in presenza della quale non c’è carcerazione, come nel caso appunto del reato di spaccio (reato tenue).
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Le “toghe rosse” da sempre in simbiosi con le politiche del PD provvedono quindi a mettere in libertà coloro che, pur compiendo reati contro Bologna e i suoi Cittadini, sono coccolati e protetti.
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Quello degli spacciatori non è l’unico esempio di “buonismo”, se consideriamo anche quello legato al permissivismo con cui si alimenta l’operato dei centri sociali che, periodicamente tengono in ostaggio la città con metodi violenti e distruttivi, operando veri e propri spaccati di guerriglia urbana e devastazioni.
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A loro è tutto permesso, anche la delinquenza, poiché si ammantano di un’aura di antifascismo (trito e ritrito) che li colloca al di sopra della legge.
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Il Sindaco è complice di tutto ciò e non fa nulla per fermare o modificare questo stato di cose.
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Molte delle cose positive che accadono a Bologna sono frutto dell’operato di volontari e persone dotate di spirito civico, e non certo dell’Amministrazione del PD, completamente assente !
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L’identità innovatrice a cui fa riferimento Merola nel suo roboante proclama è in realtà una accozzaglia di iniziative che umiliano le persone oneste e penalizzano i Cittadini che pagano le tasse e il suo stipendio di Sindaco.
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Merola fomenta l’odio, costringendo la popolazione a sottostare alla violenza e all’arroganza di zingari e africani che ci disprezzano e con i quali siamo costretti a convivere, in uno stillicidio giornaliero di manifestazioni di degrado e di disgusto.
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Gli zingari, metodicamente e da anni, aprono i cassonetti dell’immondizia per rovistarvi dentro e gettano in strada il contenuto, impuniti, mentre i bolognesi sono costretti a pagare una tassa per la raccolta e lo smaltimento dell’immondizia.
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CAMPI ROM
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Eppure a loro, agli zingari, ai cosiddetti rom, è tutto concesso, dai posti riservati negli asili pubblici, in cui trasmettono i pidocchi ai nostri bambini, alle aree attrezzate di luce, gas, e acqua, di cui usufruiscono a titolo gratuito, sulla nostra pelle, dedicandosi inoltre al furto continuato e allo sfruttamento dei bambini obbligati a mendicare e a impietosire le persone con l’accattonaggio.
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Questi personaggi sono i pupilli di Merola che da anni ne è il difensore, il tutore, mentore, e il punto di riferimento.
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Non si tratta di “fasce deboli” o di derelitti, ma di associazioni delinquenziali pericolose, che assediano i nostri territori provocando danni al tessuto sociale.
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I “paletti” messi dal Viminale, a cui allude il nostro Sindaco post comunista, sono in realtà delle precise disposizioni per arginare l’enorme degrado e il disagio prodotti dalle politiche delinquenziali del PD.
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La Costituzione, checchè ne dica Merola, non è basata sullo spaccio e sulla delinquenza, ma sul lavoro e sulla famiglia.
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Forse quando i bolognesi lo cacceranno, alle prossime elezioni, Merola lo capirà…
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Il Blog del Pilastro
 

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