Il
2019 della nostra città si apre all’insegna dell’arroganza e della protervia da
parte del primo Cittadino.
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In
una città assediata da spacciatori, dai violenti dei centri sociali, dai graffiti,
dagli zingari e dal degrado, Virginio Merola non trova di meglio che proclamare
un dictat nel quale afferma che spenderà i soldi dei bolognesi per accogliere
altri rifiuti umani, altri spacciatori, altri stupratori.
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La
sua motivazione, a fronte della riduzione del Governo italiano di ridurre i
fondi per la cosiddetta accoglienza (un vero e proprio affare per le coop
rosse), è quanto meno disarmante e si basa su un concetto di comunità.
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Merola
dimentica però che una comunità, per funzionare correttamente, deve sottostare
ad un insieme di regole che modulano l’andamento della convivenza civile.
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I
Cittadini bolognesi sanno bene cosa significhi essere costretti a coabitare con
zingari e africani, e lo hanno fatto chiaramente capire all’Amministrazione in
occasione delle ultime elezioni politiche, nelle quali si sono dissociati
dall’operato devastante del PD votando per le opposizioni.
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Tutti
però sappiamo bene che al PD di Merola non interessa alcunchè dei Cittadini
bolognesi, ma solo continuare e perseverare nel mantenimento di un apparato
basato sulle connivenze, sul clientelismo, e sull’inciucio.
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E’
a questo proposito che Merola, arrogantemente, ha deciso di continuare a
ignorare le problematiche contingenti legate al degrado, preferendo invece
dedicarsi alla profusione di denari pubblici, cioè nostri, per altri scopi.
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Gli scopi sono quelli
dichiarati di alimentare, nonostante la contrarietà della popolazione, una
immigrazione deregolamentata su basi assistenzialistiche, la cui componente
principale si riconosce in individui che praticano lo spaccio di droga, la
delinquenza e lo stupro.
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Le cosiddette confessioni religiose a cui allude Merola
nel suo proclama dittatoriale sono quelle che riconoscono le problematiche di
un islam violento e distruttivo, che ha come finalità principale quella di
distruggere i valori occidentali e il cristianesimo, sostituendosi ad esso con
ogni mezzo.
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Lo
provano, oltre che il terrorismo diffuso in ogni parte d’Europa e il sangue
versato di vittime innocenti, anche i divieti promulgati dalle sinistre
(complici) di esporre il crocefisso nelle aule scolastiche e la contestuale
realizzazione di presepi in occasione delle festività natalizie.
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Da
questi atteggiamenti di prevaricazione ideologica emergono chiaramente le finalità
degli adoratori di Togliatti, di cui Merola è un rappresentante.
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L’arroganza
che il PD manifesta nei confronti dei Cittadini, nonostante il fatto che gli
stessi abbiano sancito chiaramente la volontà di farlo scomparire dalla scena
politica e di ridurlo ai limiti dell’estinzione, denota un modus operandi
tipico delle sinistre.
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E’
sufficiente osservare i disastri sociali che si sono verificati durante il
Governo di Renzi e di Gentiloni, in cui il debito pubblico ha subìto una
impennata senza precedenti, è aumentata la povertà, e sono stati salvaguardati
gli interessi delle Banche a discapito dei Cittadini (vedi caso Montepaschi
Siena).
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L’immigrazione
selvaggia e indiscriminata ha prodotto una invasione epocale di masse di
individui a dir poco discutibili, privi di valori morali, islamici, stupratori
e quant’altro, che costituiranno la futura base elettorale del PD.
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Bologna
stessa è ostaggio di questa gentaglia, e lo provano le centinaia e centinaia di
arresti (e gli immediati rilasci) di spacciatori di droga che imperversano
impuniti nella nostra città, nella completa indifferenza di un Sindaco che non
ha trovato di meglio che affermare la volontà di continuare ad accoglierne
sempre di più, a spese nostre.
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Il
fatto che questi delinquenti siano rilasciati è frutto di una Legge siglata da
Renzi prima di essere cacciato a pedate dal voto referendario del popolo
italiano.
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Tale
Legge, tipica delle politiche assistenzialiste e buoniste del PD, afferma e
stabilisce la cosiddetta “tenuità del reato”, secondo cui in presenza della
quale non c’è carcerazione, come nel caso appunto del reato di spaccio (reato
tenue).
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Le
“toghe rosse” da sempre in simbiosi con le politiche del PD provvedono quindi a
mettere in libertà coloro che, pur compiendo reati contro Bologna e i suoi
Cittadini, sono coccolati e protetti.
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Quello
degli spacciatori non è l’unico esempio di “buonismo”, se consideriamo anche
quello legato al permissivismo con cui si alimenta l’operato dei centri sociali
che, periodicamente tengono in ostaggio la città con metodi violenti e
distruttivi, operando veri e propri spaccati di guerriglia urbana e
devastazioni.
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A
loro è tutto permesso, anche la delinquenza, poiché si ammantano di un’aura di
antifascismo (trito e ritrito) che li colloca al di sopra della legge.
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Il
Sindaco è complice di tutto ciò e non fa nulla per fermare o modificare questo
stato di cose.
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Molte
delle cose positive che accadono a Bologna sono frutto dell’operato di
volontari e persone dotate di spirito civico, e non certo dell’Amministrazione
del PD, completamente assente !
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L’identità
innovatrice a cui fa riferimento Merola nel suo roboante proclama è in realtà
una accozzaglia di iniziative che umiliano le persone oneste e penalizzano i
Cittadini che pagano le tasse e il suo stipendio di Sindaco.
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Merola
fomenta l’odio, costringendo la popolazione a sottostare alla violenza e
all’arroganza di zingari e africani che ci disprezzano e con i quali siamo
costretti a convivere, in uno stillicidio giornaliero di manifestazioni di
degrado e di disgusto.
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Gli
zingari, metodicamente e da anni, aprono i cassonetti dell’immondizia per
rovistarvi dentro e gettano in strada il contenuto, impuniti, mentre i
bolognesi sono costretti a pagare una tassa per la raccolta e lo smaltimento
dell’immondizia.
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CAMPI ROM
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Eppure
a loro, agli zingari, ai cosiddetti rom, è tutto concesso, dai posti riservati
negli asili pubblici, in cui trasmettono i pidocchi ai nostri bambini, alle
aree attrezzate di luce, gas, e acqua, di cui usufruiscono a titolo gratuito,
sulla nostra pelle, dedicandosi inoltre al furto continuato e allo sfruttamento
dei bambini obbligati a mendicare e a impietosire le persone con
l’accattonaggio.
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Questi
personaggi sono i pupilli di Merola che da anni ne è il difensore, il tutore,
mentore, e il punto di riferimento.
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Non
si tratta di “fasce deboli” o di derelitti, ma di associazioni delinquenziali
pericolose, che assediano i nostri territori provocando danni al tessuto
sociale.
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I
“paletti” messi dal Viminale, a cui allude il nostro Sindaco post comunista,
sono in realtà delle precise disposizioni per arginare l’enorme degrado e il
disagio prodotti dalle politiche delinquenziali del PD.
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La
Costituzione, checchè ne dica Merola, non è basata sullo spaccio e sulla
delinquenza, ma sul lavoro e sulla famiglia.
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Forse
quando i bolognesi lo cacceranno, alle prossime elezioni, Merola lo capirà…
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Il Blog del Pilastro
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