La parabola di Gesù nella quale il figlio di Dio avverte i suoi seguaci del pericolo che si incorre nel giudicare gli altri, quando cioè si nota una pagliuzza nell''occhio di un fratello senza vedere che nel proprio c'è addirittura una trave, indica che bisogna evitare l'ipocrisia, la censura e la giustizia "fai da te".
Spesso infatti, per non dire sempre, chi si scaglia contro gli altri lo fa per esaltare sè stesso e a questi "censori" del prossimo non sfugge mai nemmeno la più piccola pagliuzza.
Va da sè che se costoro esaminassero bene la loro coscienza, smettendo di inebriarsi del loro stesso compiacimento, riscoprirebbero un'altra verità consistente nel fatto che loro per primi avrebbero molto da farsi perdonare.
E' esattamente ciò che accade ai nostri giorni, e nello specifico in relazione allo sconcerto e alla rabbia manifestata dal neo Sindaco bolognese di fronte ad una scritta abusiva su una serranda.
La scritta, come si può vedere dall'immagine, è una semplice invettiva contro coloro che vaccinandosi mettono a rischio la vita dei bambini e contro un Governo che denominare nazista è un sacrosanto diritto (visto che ci ha tolto la libertà).
Per quanto riguarda le considerazioni sul cosiddetto vaccino, va detto innanzitutto che NON si tratta affatto di un vaccino, ma di un siero sperimentale (sulla pelle delle persone) che risulta di ora in ora sempre più inefficace, e anzi pericoloso.
Lo dicono fior fiore di esimi scienziati, medici, specialisti, chirurghi, luminari della Scienza, Premi Nobel, ma ciò sembra infastidire il primo Cittadino, degno erede di Togliatti, che in perfetto stile "dem" si arroga il diritto di decidere chi e quando tacitare chiunque non gli sia gradito.
Il Sindaco però finge anche di non sapere, a proposito di scritte abusive, che Bologna è ostaggio del degrado che assedia la città in ogni suo metro quadrato, sia nel centro storico che in periferia, proprio a causa dei graffiti e degli scarabocchi che infestano a migliaia l'intero territorio.
Il solerte censore, pronto a vedere la pagliuzza nell'occhio del no vax, farebbe bene a vestire i panni dell'umiltà e a considerare che lui stesso ha una trave molto più grossa di cui preoccuparsi: quella che lo sta accecando!
Per sgombrare il campo da equivoci invito il Lepore istituzionale ad aprire bene gli occhi e a guardare le immagini che ho riportato nel mio blog, in una pagina dedicata all'anagrafe dei graffiti, così da farsi un'idea della trave di cui stiamo parlando.
Ecco il LINK:
Occorre anche dire che il nostro caro Sindaco non può impedire la libera espressione delle idee altrui, se non quando queste esprimano una feroce e palese ricerca del crimine, del sangue e del Male assoluto, come ad esempio le scritte che riportano i simboli tipici del comunismo, che come tutti sanno ha prodotto 100 milioni di vittime nel secolo scorso.
Inneggiare al comunismo è illegale e moralmente inaccettabile, a meno che non si voglia calare sulle vicende storiche legate al Terrore rosso un velo di criminale condiscendenza.
Al Pilastro sono comparse da qualche tempo alcune scritte che inneggiano proprio al crimine comunista, con tanto di falce e martello a sostegno del messaggio politico, ma pare che tutto ciò non interessi minimamente nè a Lepore nè alla sua congrega di politicanti.
Come si può vedere dalle immagini, il territorio del Pilastro è ostaggio di qualche nostalgico del comunismo, a cui però non viene fatta alcuna osservazione in merito e a cui non vengono cancellate le scritte, nonostante che si possano considerare un oltraggio per la società civile e democratica.
La sinistra cittadina palesa tutto il suo squallore privilegiando una campagna di demonizzazione contro chi non è d'accordo con il Governo dittatoriale sostenuto dagli eredi di Togliatti, i quali azionano incessantemente la macchina del fango per imporre i dictat del pensiero unico.
Il nostro caro Sindaco ha bisogno di prendere qualche lezione di Democrazia, e di rivedere il suo modus operandi, oltre che smettere di usare due pesi e due misure.
Nella scritta abusiva che gli ha tolto il sonno, non cè alcun messaggio di odio, ma solo una protesta volta alla tutela di coloro che sono assuefatti ai dictat che lui e quelli come lui hanno imposto.
L'odio che si percepisce in maniera tangibile è quello che l'Amministrazione comunale sprizza da tutti i pori, un odio senza il quale le sinistre non riescono nemmeno a sopravvivere, e in virtù del quale hanno prodotto un olocausto ben maggiore di quello nazista.
Il PCI ha preso soldi da Mosca per interi decenni, a flusso continuo, rendendosi schiavo e complice delle nefandezze che caratterizzano la storia delle sinistre, per altro tenuta accuratamente nascosta.
Peccato però, per loro, che ci siano anche voci fuori dal coro, come la mia, immuni dal virus comunista, e pronte a ribattere qualsiasi tentativo di fagocitare le nostre coscienze e la nostra libertà.
Una libertà intellettuale e di pensiero, che unita all'onestà che ci contraddistingue si oppone ai dictat e all'odio imposti dal pensiero unico.
Invito quindi i seguaci di Togliatti a farsene una ragione, dato che ci troveranno sempre in prima fila per ribadire i nostri diritti e a contrastare la campagna di odio che vi contraddistingue.
Non potete cambiare la vostra essenza, e ciò è ben visibile e tangibile, nonostante il fatto che abbiate perfino ideato un nome per il vostro partito che rappresenta un vero ossimoro, e cioè la dicitura "democratico"...
Di democratico non avete proprio nulla, anzi siete la perfetta antitesi del significato del termine stesso, come comprovano le vostre azioni...
Il Blog del Pilastro