sabato 28 dicembre 2019

IL PILASTRO ALLO SBANDO


Sottotitolo : l’arroganza dei post-comunisti.
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Nonostante i proclami dell’Amministrazione riguardo il degrado e dopo aver enfatizzato i propositi di intervenire sul territorio per eliminarlo, la realtà dei fatti sconfessa quanto dichiarato dalla Giunta incapace bolognese  a firma PD.
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Come tutti possono verificare con i propri occhi, i graffiti anziché diminuire aumentano, e la sporcizia si sta impossessando dei quartieri, non ultimo quello di San Donato, e in particolare nella zona del Pilastro, come si può evincere dalle immagini a lato.
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Qualche giorno fa, in pieno clima natalizio, una cinquantina di personaggi che godono del favore di una Amministrazione comunale miope e condiscendente verso chi delinque, come dimostrano le politiche degli ultimi anni, si sono affrontati in una colossale scazzottata in Via Salgari.
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I gruppi erano composti da slavi e zingari da un lato e da marocchini, o tunisini, dall’altro, in una mescolanza di razze e di affinità di intenti che assomiglia molto a quelle della biblica Sodoma e Gomorra.
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La responsabilità di tutto ciò è del PD e delle sue politiche di buonismo, attraverso cui vengono privilegiate famiglie di zingari o di immigrati nordafricani nei criteri di assegnazione delle case popolari.
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Il risultato è che siamo ostaggio di personaggi che non cercano l’integrazione ma solo il proprio vantaggio, infischiandosene delle regole di convivenza civile.
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Le immagini dei cassonetti dell’immondizia in Via Salgari, accanto ai quali si stanno accumulando rifiuti e ogni sorta di schifezze, assomigliano molto da vicino a quelle che si possono vedere in altre località a guida PD o 5 stalle, come ad esempio nelle famigerate zone della “terra dei fuochi”, oppure nella Capitale.
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In realtà rappresentano solo la punta di un immenso iceberg costituito da degrado, delinquenza, spaccio di droga, disservizi e anarchia.
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Il prodotto delle politiche di Merola e del PD
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I Cittadini sono ben consapevoli del fatto che il Sindaco Merola si riempia la bocca con dichiarazioni roboanti nelle quali promette tutto e il contrario di tutto, soprattutto in campagna elettorale, salvo poi scomparire e lasciare Cittadini e territorio abbandonati a sé stessi.
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L’Amministrazione comunale per contro, si bea e trae soddisfazione dalla simbiosi con realtà come quella dei Centri sociali, da sempre coccolati e tenuti pronti per il comodo utilizzo che li contraddistingue, e cioè impedire il normale svolgimento democratico della vita politica, impedendo cioè a Matteo Salvini di poter parlare in piazza.
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A fare da corollario nella Bologna di Merola e del PD ci sono le quotidiane aggressioni, lo spaccio di droghe endemico su tutto il territorio, il deambulare di centinaia di clandestini che questuano incessantemente asfissiando chiunque capiti loro a tiro, le prepotenze istituzionali che aspettano solo l’attimo favorevole per sanzionare chiunque non ottemperi ai dictat e all’ortodossia di Palazzo, i privilegi che si accordano ad un esercito di nullafacenti, come gli zingari, riservando loro posti negli asili e dilapidando risorse pubbliche per il loro mantenimento, per non parlare poi del mezzo milione di euro messo a disposizione dell’esercito di gay e lesbiche per organizzare il raduno annuale noto come gay pride.
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Le neonate “sardine” completano il quadro d’insieme, in una apoteosi di odio che sconcerta e lascia sbigottiti.
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L’odio sembra essere infatti ciò che anima le sinistre, le Amministrazioni a firma PD, i cosiddetti progressisti, i fautori della legalizzazione delle droghe leggere, del reato lieve, per il quale delinquere non è altro che una forma di necessità, delle toghe rosse che regalano annose immunità ai delinquenti dei centri sociali, dell’apparato burocratico che strangola le imprese e gli artigiani, in un crescendo che non a caso ha portato negli ultimi anni a un incremento dei suicidi.
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Una società, quella bolognese, di stampo orwelliano, in cui i Cittadini sono succubi del Grande Fratello e in cui la libertà è solamente una lontana chimera, ostaggio dell’appartenenza dichiarata a schieramenti allineati, ammaestrati, subordinati al giogo imposto dai seguaci di Togliatti e di coloro che ancora oggi sferzano la società civile inneggiando al comunismo cantando “bella ciao”.
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Un universo, quello del PD, che oltraggia arrogantemente le vittime del comunismo, stimate in svariate decine di milioni di esseri umani, e lo fa tributando onori ed intitolando vie e piazze ai carnefici che ne rappresentano l’essenza.
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Via Lenin, via Togliatti, via Stalingrado, Via Tito, sono solo alcuni dei personaggi criminali a cui il PD guarda con benevolenza, insieme alle “sardine” che, coadiuvandoli, intonano “bella ciao”.
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Questo è ciò che veramente interessa al PD di Merola, di Bonaccini, e dell’intero apparato post comunista che (mal) governa Bologna !
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I Cittadini possono però cambiare il quadro generale, rispedendo nelle fogne da cui provengono i rigurgiti comunisti che anche l’Europa, recentemente, ha dichiarato fuori Legge, parificandoli al totalitarismo nazista.
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Totalitarismo comunista !
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Questa realtà è finalmente emersa dall’oceano mistificatorio in cui i seguaci di Togliatti avevano fino ad oggi affogato la verità.
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I gulag, le dittature comuniste dei Paesi europei, quella di Ceausescu in Romania, di Enver Hoxha in Albania, il muro di Berlino, le stragi titine delle Foibe, i carri armati russi sul territorio ungherese, la strage di Piazza Tienanmen, la Corea del Nord, le torture dei prigionieri politici nell’abisso comunista di Cuba, le stragi dei partigiani comunisti nell’Italia del dopoguerra, la Volante rossa, le Brigate Rosse, e mille altre nefandezze appartengono al mondo comunista, a quello stesso mondo di chi canta “bella ciao” o saluta a pugno chiuso, come il Presidente della Camera dei deputati Roberto Fico, non a caso alleato del PD.
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L’arroganza del PD è insita nel nome stesso che questo partito si è dato, proclamandosi democratico !
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La mistificazione e l’odio le sue armi, con le quali ha parassitato la vita degli italiani dal dopoguerra fino ad oggi.
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Bologna è alla mercè di politicanti senza scrupoli, come dimostra la quotidianità che i bolognesi sono costretti a subire, inglobati nel meccanismo orwelliano che solo la mente malata di un apparato comunista può ideare.
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Difendiamoci, e iniziamo a contrastare tutto ciò, maturiamo la convinzione che il nostro voto sia un baluardo di libertà, per mandare a casa Bonaccini, Merola, e tutta la schiera di politicanti che strangolano Bologna.
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Riprendiamoci la libertà…
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Il Blog del Pilastro
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