Al Parco “Pier Paolo Pasolini” da qualche giorno staziona un
famigliola di 4 volatili della Specie Upupa.
Si tratta dell’Upupa eurasiatica o plumbus (Linnaeus
1758) appartenente alla Classe degli Uccelli, all’Ordine dei Bucerotiformi e
alla Famiglia delle Upupidae.
Il nome ha origine onomatopeutiche, in quanto deriva dal
verso emesso da questi pennuti durante il periodo riproduttivo, e che suona
come un cupo hup-hup-hup trisillabico.
E’ un uccello appariscerte, dai colori molto accesi,
diffuso nell’area euro-mediterranea.
La colorazione è bruno-rossastra-arancio, mentre le ali presentano
bande bianche e nere.
Sono caratteristici sia il becco, molto lungo e arcuato, che la
cresta erettile sulla testa, mentre le dimensioni variano dai 25 ai 32 centimetri, con apertura alare di 44-40 e
peso compreso fra i 46 e gli 89 grammi.
L’attività dell’upupa è diurna e si svolge al suolo alla ricerca
di insetti come i grilli, il grillotalpa, i coleotteri, le larve e i bruchi, le
formiche, le cavallette e le crisalidi, ma anche di piccoli invertebrati come
lombrichi, molluschi e ragni.
Talvolta l’upupa arricchisce la sua dieta alimentare cibandosi di piccoli
vertebrati, come piccole lucertole e piccoli anfibi, oppure delle uova di altri
uccelli che nidificano al suolo, senza disdegnare il consumo di bacche o
granaglie.
Ho immortalato una delle upupe presenti nel Parco pasolini, scattando
alcune fotografie che propongo di seguito :
Le immagini non sono nitide a causa del fatto che le ho
scattate a distanza per evitare che volasse via.
Inserisco di seguito alcune altre immagini prese da internet, che ci mostrano nitidamente questo splendido volatile:
Madre natura ci offre spettacoli davvero notevoli, nonostante il fatto che noi tentiamo in tutti i modi di oltraggiarla inquinando con ogni tipo di sostanze l'ambiente che ci circonda, a partire dalle plastiche.
L'Amministrazione comunale a firma PD è totalmente latitante e anzi è una dei responsabili dell'inquinamento, come già detto nei post precedenti in cui evidenzio il ruolo criminale svolto dai politicanti che gestiscono la politica territoriale del quartiere.
Gli sfalci selvaggi, compiuti senza un preventivo lavoro di raccolta della plastica e quant'altro inquini il territorio, producono mediante le macchine tagliaerba una miriade di micro-plastiche che poi, con l'azione del vento e delle pioggie vengono veicolate attraverso gli scarichi nei canali nei fiumi, giungendo al mare.
Nel mare la plastica diventa cibo per i pesci, entrando così nella catena alimentare e producendo seri danni per la salute dei consumatori.
C'è un allarme mondiale su questo fenomeno ma la nostra Amminstrazione (PD), più volte sollecitata a dedicare un minimo di attenzione a tale problematica, pare voglia infischiarsene allegramente, preoccupata com'è di imbrogliare i Cittdini con primarie truccate ...
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