domenica 15 dicembre 2019

IL VERO VOLTO DEL "MOVIMENTO DELLE SARDINE"


Ma mi faccia il piacere ccà nisciun è fess !
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Così direbbe nuovamente il mitico Principe de Curtis, in arte Totò, se fosse ancora vivo oggi, riferendosi al cosiddetto “Movimento delle sardine”.
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In effetti c’è di che rimanere alquanto perplessi di fronte alle mistificazioni attuate dal portavoce delle sardine Matteo Santori e dagli organizzatori di un Movimento che pretende di porsi all’attenzione pubblica dichiarando la propria NON appartenenza a schieramenti politici.
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Peccato però che le contraddizioni in questo senso abbondino, al punto che le “sardine” sono apertamente schierate in un manifesto e palese odio verso Matteo Salvini e in ogni loro incontro di piazza rispolverino la trita e ritrita canzonetta “bella ciao” che è il simbolo dei partigiani comunisti (quelli, per intenderci assassini e sanguinari che facevano capo a Togliatti e Longo).
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Peccato però che da un lato Santori intervistato come ospite nel programma Omnibus su La7 abbia dichiarato ambiguamente di “non avere nessuna mira politica”, mentre dall’altro è evidente il ruolo di supporto che le sardine offrono invece al PD, resuscitando le masse di sinistroidi appartenenti all’oramai obsoleto Movimento dei "girotondini" di Nanni Moretti.
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"Nisciuno è fesso …", ma evidentemente l’odio per Salvini e il disprezzo per il Popolo italiano rappresentano l’elemento fondante delle politiche sinistroidi, che mistificando la realtà dei fatti continuano a imperversare con arroganza.
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Cantare “bella ciao” rappresenta già di per sé una etichetta, che accomuna i post comunisti all’odio politico e sociale che riversano su chiunque non la pensi come loro, e poco importa se tra le sardine siano presenti i movimenti partigiani che tanto sangue e odio hanno sparso (impuniti) in Italia nel dopoguerra.
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Matteo "pinocchio" Santori
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Poco importa se la maggioranza della popolazione italiana sia favorevole alle politiche della Lega e rifiuti l’immigrazione incontrollata, oppure la sudditanza alle politiche franco-teutoniche dell’Europa, poiché l’arroganza delle “sardine” è composta dallo stesso DNA del PD e del popolo (ormai in estinzione) delle sinistre.
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A loro NON interessa che la volontà popolare sia la massima espressione della democrazia e che vada quindi rispettata, poiché le politiche della sinistra (PD in testa) rispecchiano il modus operandi imposto dal loro leader di riferimento Palmiro Togliatti, ancora oggi denominato “il Migliore”.
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Davvero le cosiddette “sardine” , ammantate nei fazzoletti dell’Anpi, palesando un buonismo stomachevole con il quale si pongono come baluardo di un antirazzismo che invece produce l’effetto contrario, inglobando il popolo lgbt, i genitori uno e due, e i cattocomunisti, hanno creduto di ingannare il Popolo italiano ?
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Evidentemente il PD sull’orlo dell’estinzione, costretto ad assistere all’esodo renziano, e a strategie di mera sopravvivenza che lo hanno obbligato ad un matrimonio contro natura con i grillini, precedentemente nemici giurati, sta raschiando il fondo del barile, convinto nella sua evidente supponenza ed arroganza di infinocchiare il Popolo italiano.
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Quando fra le “sardine” si inizia a cantare “bella ciao” si ripercorre lo stesso percorso, stereotipato e ingannevole, attraverso cui le sinistre sono arrivate ai nostri giorni senza mai prendere atto e dichiararsi ostili ai crimini del comunismo, come tra l’altro richiede oggi ufficialmente anche l’Europa.
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Gli pseudo intellettuali post comunisti hanno anzi glorificato i personaggi criminali che la Storia dipinge invece come artefici di misfatti, deportazioni, genocidi, torture, e ogni altra nefandezza.
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Lo dice la Storia e l’unanimità degli addetti ai lavori, gli storici e gli studiosi che da anni esaminano le carte di archivio dei regimi comunisti, smentendo le falsità e le affermazioni dei caporioni come Togliatti e Longo, idolatrati non solo dal vecchio PCI, ma anche dall’odierno PD ed evidentemente anche dalle sardine (altrimenti non canterebbero “bella ciao”).
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Questi tentativi di mistificare la realtà dei fatti continua ancora oggi, tant’è che in questi giorni la Rai propone una “fiction” su Nilde Iotti, dipingendola come grande statista, come prima donna ad avere avuto un mirabile ruolo nel Parlamento italiano, come parlamentare comunista.
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In realtà questa “pasionaria” marxista altro non era che l’amante di Togliatti, il quale per lei abbandonò la moglie Rita Montagnana e il figlio Aldo (malato di schizofrenia e lasciato solo in manicomio per decenni).
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La Iotti era a conoscenza dei gulag comunisti sovietici, ma si guardò bene dal pubblicizzarne l’entità criminale o dal criticarne l’esistenza, preoccupandosi solo di compiacere il suo amante Palmiro Togliatti.
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Questo è esattamente lo stereotipo del comunista, al quale si rifanno oggi i post comunisti del PD, così come le sardine, eredi dello stesso retaggio pseudo culturale.
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Il linguaggio dell’odio attuato dalle “sardine” è lo stesso che parlano coloro i quali difendono a spada tratta Carola Rackete, comandante della Sea Watch, l’imbarcazione della ONG tedesca che forzò il blocco navale imposto dalle autorità italiane.
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Attraverso questo linguaggio le sardine disprezzano l’ordine costituito e le leggi italiane, divenendo loro stessi paladini dell’illegalità.
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Le “sardine” odiano Salvini definendolo sovranista e fascista, rifacendo il “verso”  a tutti coloro che proprio attraverso l’odio (e non con il confronto democratico) lo attaccano e ne demonizzano l’operato.
Se Matteo Salvini e la Lega si oppongono ad una invasione (epocale) di masse di clandestini, esigendo una regolamentazione di flussi migratori, così come dovrebbe essere in ogni Paese civile e democratico, è subito oggetto di attacco da parte del marciume politico caratterizzato dagli appartenenti ai “centri sociali”, delle sinistre in genere, e ora anche dalle “sardine”…
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Ribadisco però che, come diceva Totò,  ccà nisciun è fess ... 
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A buon intenditore, poche parole…
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Il Blog del Pilastro
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