Le frange più becere dell'universo anarco-comunista bolognese hanno nuovamente palesato il loro disprezzo per la società civile e per la democrazia, oltraggiando la città e i cittadini mediante l'imbrattamento della facciata di Palazzo d'Accursio, in particolare accanendosi contro il monumento al Re Umberto I°.
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I bronzi liberty del bolognese Giuseppe Romagnoli e la targa in plexiglas che descrive l'opera sono stati bersagliati con il lancio di uova ripiene di vernice rossa.
Gli idioti dei centri sociali, figli di un anarco-comunismo che disprezza tutto ciò che non è allineato all'ortodossia di Engels e di Marx avevano appena compiuto un raid, pochi giorni addietro, durante il quale hanno letteralmente sfregiato via Mascarella, colpendo anche palazzo Bentivoglio e la facciata del palazzo che dà su via Belle Arti da poco ristrutturata e ridipinta.
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Queste recenti azioni delittuose rappresentano solo la punta di un enorme iceberg fatto di delinquenza che si allarga a macchia d'olio, a causa della totale incapacità dell'Amministrazione comunale (PD) a operare un significativo contrasto.
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Il PD ha sempre coccolato gli appartenenti ai centri sociali, mentre le toghe rosse della Magistratura bolognese hanno sempre usato il guanto di velluto anche nei confronti delle frange più violente.
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Anni e anni di buonismo e di permissivismo hanno consentito ai centri sociali di prendere in ostaggio la città e hanno concesso loro anche la possibilità di poter decidere chi può e chi non può esprimere pubblicamente una propria valenza politica.
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Per ribadire e rivendicare il possesso del territorio, i centri sociali sguinzagliano orde di imbrattatori, orbitanti nella sfera di appartenenza dell'universo anarcoide-comunista, per siglare con un graffitismo idiota e fine a se stesso l'intera città.
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Tutto ciò è stato loro permesso oramai da parecchi anni, grazie alla condiscendenza istituzionale cittadina che, mentre da un lato si dichiara ostile al graffitismo e al degrado, dall'altro coccola i centri sociali offrendo loro nuove aree in cui insediarsi, nonostante l'illegalità che li caratterizza.
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Il loro "modus operandi" induce a riflettere sull'evidente parallelismo che si riscontra, molto da vicino, se esaminiamo il comportamento delle frange partigiane comuniste sguinzagliate sul territorio dal PCI nell'immediato dopoguerra.
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Le responsabilità ascrivibili alla metodologia criminale di Togliatti, Longo, Cossutta, e Napolitano (tanto per citarne alcuni) di quei tempi non è poi così dissimile dalle odierne dinamiche a cui quotidianamente assistiamo.
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L'immagine che Bologna dà di sè ai turisti che la visitano è completamente compromessa dalla indolenza dimostrata dal Sindaco nei suoi otto anni di mandato.
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Durante questo percorso la città è stata colpevolmente lasciata in balìa di orde di graffitari, orbitanti come si è visto attorno alla sfera di influenza degli eredi di Togliatti e beniamini dell'Amministrazione comunale, e cioè gli idioti dei centri sociali, i quali hanno devastato senza ritegno sia il centro storico che le zone periferiche.
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Il Sindaco e l'intera accozzaglia di politicanti e di parassiti che stanno permettendo che Bologna sia trasformata in una cloaca a cielo aperto, dovrebbero dimettersi immediatamente e in toto, se solo avessero un briciolo di dignità.
Il Sindaco e l'intera accozzaglia di politicanti e di parassiti che stanno permettendo che Bologna sia trasformata in una cloaca a cielo aperto, dovrebbero dimettersi immediatamente e in toto, se solo avessero un briciolo di dignità.
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Questi personaggi hanno consapevolmente consegnato la città di Bologna al degrado e nel frattempo, mentre coccolavano i "compagni" dei centri sociali, hanno continuato a ribadire insieme a loro un trito e ritrito antifascismo, rispolverando una metodica di cui Togliatti, a suo tempo, si ammantava pretestuosamente come alibi per le nefandezze compiute.
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Siamo oramai a ridosso delle elezioni europee e questo probabilmente indurrà la sinistra bolognese a scuotersi dal suo colpevole torpore, considerando il fatto che non può non sapere che l'intera cittadinanza, oltraggiata dal modus operandi del Sindaco e della sua combriccola di politicanti, si sta preparando per prenderli a pedate nel fondo schiena, in occasione delle votazioni.
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Comunque se anche ci fosse qualche spasmodico tentativo di modificare un assetto generale oramai compromesso, credo che la fine del PD, non solo a Bologna, sia imminente.
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Vedremo se la mia analisi e la mia profezia risulteranno corrette o se, invece, il popolo continuerà diabolicamente ad errare, consegnando di nuovo la propria fiducia, stavolta a livello europeo, ai seguaci di Togliatti.
Vedremo se la mia analisi e la mia profezia risulteranno corrette o se, invece, il popolo continuerà diabolicamente ad errare, consegnando di nuovo la propria fiducia, stavolta a livello europeo, ai seguaci di Togliatti.
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L'Europa di Prodi è la cartina di tornasole delle politiche del PD, che includono i disastri cui abbiamo accennato e molte altre nefandezze che tutti conoscono.
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La corruzione, gli inciuci, il clientelismo, la menzogna, sono solo alcuni degli aspetti caratteristici che appartengono al DNA dei camaleontici eredi del PCI poli-metamorfizzati.
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Gli zingari, lo spaccio di droghe, l'immigrazione clandestina, il degrado, l'abbandono delle aree non solo urbane in mano della delinquenza, l'inquinamento e il crimine sono gli altri elementi che fanno da corollario, come dimostrano le cronache degli ultimi anni, alla definizione del termine post-comunista (PD).
Costoro (i post-comunisti) sopravvivono unicamente e anacronisticamente campando di antifascismo, pascendosene e interpretando ruoli con cui si pongono arrogantemente come unici paladini della libertà e della democrazia.
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Tutto ciò rappresenta un clamoroso falso storico, politico e ideologico, frutto della disinformazione in atto fin dai tempi di Togliatti che, come sappiamo, era esattamente l'opposto : un criminale efferato e sanguinario.
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E' la Storia, quella vera, a dirlo !
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Il Blog del Pilastro
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